Spesa e igiene: alcune regole
In piena epidemia di Covid-19, come ci si deve regolare con la spesa, ovvero con l’uso di alimenti e altri prodotti una volta rientrati a casa? Quali precauzioni dobbiamo adottare? Sono tra le domande più frequenti che ci si pone in questo periodo. Le abbiamo girate allo Stato maggiore cantonale di condotta, che a sua volta le ha sottoposte al Laboratorio cantonale. “Una trasmissione del nuovo coronavirus all’essere umano attraverso le derrate alimentari o l’acqua potabile non è finora nota. Tuttavia, si prega di osservare le regole igieniche di base quando si maneggiano gli alimenti (cfr.
www.sicurezzaatavola.ch) – annota il Laboratorio –. In questo modo si possono prevenire altre malattie. In nessun caso – aggiungono gli esperti cantonali – si devono usare agenti chimici per lavare e decontaminare gli alimenti. Gli agenti e i loro residui possono rappresentare un inutile rischio per la salute se non vengono utilizzati correttamente”.
Gli alimenti sensibili ‘immediatamente’ nel frigo o nel congelatore
Gli alimenti, prosegue il Laboratorio cantonale, “non devono assolutamente essere posti in ‘quarantena’ all’entrata di casa, o in altri luoghi. È fondamentale che gli alimenti sensibili (per esempio latticini, carne, pesce, surgelati…) siano riposti immediatamente in frigorifero, rispettivamente nel congelatore”. Confezioni e involucri per alimenti “non devono essere lavati o disinfettati. Si consiglia di lavare le mani dopo la manipolazione della spesa a casa e preventivamente prima e dopo la preparazione dei pasti”, indica ancora il Laboratorio, rimandando per ulteriori informazioni al sito internet dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria ( blv.admin. ).
Di questi tempi non sono poche le persone che, legittimamente, si interrogano sulla corretta ‘manipolazione’ degli alimenti acquistati, una volta tornati al proprio domicilio. I siti online indicati dal Laboratorio cantonale danno una serie di consigli di carattere generale: quello dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria risponde inoltre ai quesiti ‘più frequenti’ legati all’attuale epidemia di coronavirus.