Capitani coraggiosi
In momenti come questi, in cui l’emergenza è massima e la salute delle persone è a rischio, abbiamo bisogno di “capitani coraggiosi”: politici, specialisti, medici, scienziati, economisti capaci di prendere decisioni rapide, chiare, magari apparentemente impopolari ma efficaci. È quello che sta succedendo in Svizzera, forse ancora di più in Ticino, dove da quasi un mese abbiamo scoperto un apparato politico-scientifico-economico in grado di indicare una via ben segnata, a volte con provvedimenti non facili da spiegare e imporre. Ma i capitani tengono la rotta ben visibile. Un equilibrio ritrovato tra politica, scienza ed economia, che, in un momento tragico, tenta di portarci fuori da questa situazione che ha già causato tanti morti, tanta sofferenza e sconvolto completamente la nostra società. Ma questo momento e quanto succede attorno a noi non deve essere considerato un piccolo incidente di percorso, non possiamo e soprattutto non dobbiamo, passato il peggio, ricadere negli stessi errori e situazioni che caratterizzavano, nel bene e nel male, la nostra vita fino poche settimane fa. La natura ci sta lanciando dei messaggi ben chiari: lo squilibrio degli ecosistemi, l’inquinamento, lo sfruttamento delle risorse ecc. hanno portato ad una situazione di grave pericolo per tutto il genere umano. Smettiamo di relativizzare o cercare qualche capro espiatorio: la colpa di tutto questo è solo nostra. Per questo esorto i “capitani coraggiosi” a non perdere questa occasione, forse l’unica, forse l’ultima per ripartire su altre basi in cui il benessere delle persone viene declinato in modo diverso, lontano dalle sirene del consumo ad ogni costo e con ogni mezzo. Sono convinto che il segnale sia chiaro, sarebbe peccato per non dire improvvido ignorarlo.