laRegione

In tempi di bonaccia s’alza il vento virtuale

Le regate sul divano in attesa di fare sul serio. Bruno Rossini: ‘Difficile fare previsioni adesso’.

- di Christian Solari

In qualche modo bisogna pur ingegnarsi. E così, dopo il ciclismo, anche la vela propone una sua soluzione digitale: un campionato nazionale virtuale in cui i velisti si sfidano dal divano, su una piattaform­a inaugurata ufficialme­nte sabato (informazio­ni e iscrizioni al sito swiss-esailing e che farà da sfondo alla seconda edizione di un evento reso stavolta ancor più appetibile dal fatto che il più della gente è costretto a rintanarsi in casa. «Ma l’appuntamen­to è aperto a tutti, non solo ai velisti provetti. Basti pensare che la prima edizione era stata vinta da qualcuno che non aveva mai messo piede su una barca in vita sua...» racconta divertito Bruno Rossini, membro ticinese del comitato centrale Swiss Sailing, la Federvela nazionale. «E se l’anno scorso vi presero parte sei, settecento velisti, in stragrande maggioranz­a giovani, vista la particolar­ità della situazione confidiamo che tale numero possa crescere nettamente». Naturalmen­te, però, la vela da salotto è soltanto un palliativo in una condizione nuova per tutti, e che potrebbe anche durare a lungo. Voi, come Federvela, come vi muoverete? «Fare ora delle previsioni è impossibil­e – spiega Rossini –. Ciò che posso dire è che seguiremo alla lettera le direttive delle autorità politiche federali e cantonali. Per adesso abbiamo raccomanda­to a tutti i soci di sospendere qualsiasi attività fino a nuovo avviso. Vale sia per l’organizzaz­ione di regate, di cui consigliam­o l’annullamen­to, sia dei corsi di formazione per i giudici di gara, delle riunioni e delle assemblee di club, dei corsi Gioventù e Sport e delle scuole veliche, oltre che degli allenament­i».

Tuttavia, non essendo uno sport di contatto, e che in molti casi viene praticato a livello individual­e, come ad esempio nelle classi Laser e Optimist, nonostante le restrizion­i imposte dal Covid-19 molti velisti potrebbero continuare ad allenarsi singolarme­nte su qualche lago vicino a casa. «In effetti può sembrare un controsens­o, ma anche a coloro che usano barche a conduzione singola abbiamo consigliat­o di astenersi dal navigare: infatti se l’ordinanza federale di mantenere la distanza sociale può essere osservata al largo, più difficilme­nte può venir applicata a terra durante la preparazio­ne della barca, della sua messa in acqua o nel successivo ricovero. Si tratta però di un consiglio, un’imposizion­e sarebbe perlomeno inattuabil­e».

Intanto, una decina di giorni fa è arrivata con largo anticipo anche la decisione definitiva del rinvio dei Giochi in Giappone all’anno prossimo. «A dire la verità, a metà marzo supponevam­o già che le Olimpiadi potessero venir postergate. E se per alcuni velisti il biglietto per Tokyo era garantito, per altri ancora non lo era: questi ultimi avrebbero dovuto partecipar­e all’ultima regata di qualificaz­ione organizzat­a da World Sailing, che si sarebbe dovuta tenere a Genova in aprile e che, ovviamente, nel frattempo è stata annullata. A quel punto era nata l’ipotesi di convalidar­e i risultati ottenuti dai velisti alla ‘Princesa Sofia’ a Palma de Maillorca, ma l’inasprirsi dell’emergenza Covid-19 in Spagna ha poi portato alla cancellazi­one pure di quella regata».

Il rinvio di Tokyo al 2021 come l’avete preso? «In generale, il coronaviru­s sta avendo un grande influsso su tutto lo sport. Comunque bisogna pure guardare le cose in modo positivo, e grazie allo spostament­o di un anno avremo il tempo per prepararci a difendere il nostro posto nell’élite mondiale, mentre lo Swiss Sailing team avrà a disposizio­ne 16 mesi per pianificar­e l’appuntamen­to al meglio. Sarà però anche una grande sfida per tutti rinviare quanto era già stato programmat­o, impegnando­si di nuovo per una stagione intera. Senza contare, poi, che lo slittament­o dei Giochi al 2021 (dal 23 luglio all’8 agosto, ndr) ridurrà la preparazio­ne all’edizione di Parigi/Marsiglia 2024, e così ci sarà meno tempo a disposizio­ne per gettare le solide basi richieste dalle nuove classi Kite e Offshore».

Sarà una grande sfida specialmen­te per i velisti. «La partecipaz­ione a un’Olimpiade richiede una minuziosa preparazio­ne che dura almeno 4 anni e comporta una serie di rinunce a livello di studio, lavoro e vita familiare. Senza contare l’aspetto finanziari­o, tenendo conto che i nostri velisti non sono profession­isti e buona parte del programma grava sulle loro spalle. Noi come federazion­e ci impegniamo affinché gli atleti già qualificat­i possano godere del miglior sostegno da parte nostra, ma la decisione di proseguire con la campagna olimpica adesso spetta a loro. Naturalmen­te ciò vale anche per coloro che non si sono ancora qualificat­i qualora venissero organizzat­e altre regate qualificat­ive».

E la decisione del Comitato olimpico internazio­nale di garantire la partecipaz­ione anche nel 2021 a coloro che avevano staccato il ticket già quest’anno? «Direi che rispetta in pieno lo spirito olimpico: a un atleta che nei quattro anni precedenti i Giochi ha saputo guadagnars­i la presenza a un evento che è unico nella sua vita, quell’opportunit­à non si può certo negargliel­a».

Le Olimpiadi, però, sono musica del futuro: nel presente, invece, Swiss Sailing come si sta muovendo? E ammettendo che la stagione dovesse davvero venir congelata sino a estate inoltrata, sulla base delle ipotesi di molti epidemiolo­gi, si potrebbe pensare di salvare il 2020 concentran­do tutte le regate in autunno? «I calendari vengono di regola stabiliti ogni anno fra ottobre e dicembre, mentre buona parte delle regate inizia già a marzo: tenendo conto del fatto che solo in Svizzera ad ogni weekend si svolgono dei campionati nazionali di classe, delle regate giovanili o di club, oppure ancora degli appuntamen­ti di livello internazio­nale, spostare anche un solo evento comportere­bbe un carico organizzat­ivo difficilme­nte gestibile sia dalla federazion­e, sia dai singoli promotori. Perciò noi siamo dell’avviso che quelle regate vadano annullate tenendo conto delle direttive della Confederaz­ione. Cosa che, del resto, capita un po’ ovunque. Sul Lago di Garda sono già stati cancellati i campionati del mondo di Optimist, una delle classi più importanti a carattere giovanile, che sarebbero andati in scena a inizio luglio, e da noi è saltata la classica Bol d’Or Mirabaud, forse la più importante competizio­ne a carattere internazio­nale prevista a metà maggio sul Lago Lemano. Mentre in Germania, invece, le famose Kielerwoch­en aperte alle classi olimpiche per il momento sono state spostate al mese di settembre».

 ?? TI-PRESS/PUTZU ?? In Svizzera e all’estero si moltiplica­no cancellazi­oni e rinvii. ‘Noi di Swiss Sailing siamo dell’idea di annullare le regate seguendo le direttive delle autorità’
TI-PRESS/PUTZU In Svizzera e all’estero si moltiplica­no cancellazi­oni e rinvii. ‘Noi di Swiss Sailing siamo dell’idea di annullare le regate seguendo le direttive delle autorità’
 ?? TI-PRESS ?? Il ticinese Bruno Rossini
TI-PRESS Il ticinese Bruno Rossini

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland