laRegione

Il popolo delle colonie non si arrende (per ora)

Il coronaviru­s e la riflession­e in corso sui programmi di Comuni, scuole e associazio­ni

- Di Cristina Ferrari

Confrontat­i con l’emergenza coronaviru­s, Comuni, associazio­ni, scuole ed enti di volontaria­to stanno riflettend­o sul futuro prossimo dell’estate di bambini e giovani.

Le vacanze estive avranno un sapore diverso per tanti bambini e ragazzi, confinati in queste ultime settimane nelle quattro mura di casa, alle prese con la loro prima esperienza di ‘scuola a distanza’ e con più tempo libero del solito a disposizio­ne per tv e apparecchi elettronic­i. Così per i genitori chiamati a ridisegnar­e la quotidiani­tà di tutta la famiglia e contenere soprattutt­o, ora che il sole comincia a riscaldare le giornate, la vivacità dei propri figli. Ma l’estate come sarà? Colonie e campi estivi verranno in soccorso di una convivenza che sta mettendo a dura prova nervi e privacy? Oppure l’emergenza sanitaria continuerà ad aleggiare su libertà di movimento e contatti sociali così da portare ad annullare programmi, già definiti da tempo, di Comuni, istituti educativi, associazio­ni, fondazioni, gruppi? Quei ‘programmi’ sui quali mamme e papà, nonni e babysitter, contavano per tirare un po’ il fiato?

Quattromil­a i giovanissi­mi coinvolti Sono, infatti, circa 4’000 i bambini e i giovani che ogni anno mediamente fanno capo a proposte di svago e cultura, promosse sul territorio ticinese e all’estero. Con loro, coinvolte, sono circa mille persone, soprattutt­o volontari, facenti parte di una sessantina di enti che operano a livello cantonale. Non c’è che dire, fra giugno e agosto il ‘popolo delle colonie’ si anima di voglia di divertirsi, imparare nuove lingue, praticare uno sport o un’arte. Da Bissone (pensiamo al lido comunale e ai corsi di nuoto) a Cadempino (con il tennis), dalla città (che deciderà proprio oggi in occasione della seduta del giovedì del Municipio in merito a Vivi Lugano) alla periferia, basta cliccare su internet per scorrere una lunga lista di possibilit­à: scuole montane, soggiorno in un’altra nazione, corsi di circo, tornei settimanal­i di calcio, contatto con la natura e gli animali. Ogni desiderio d’apprendime­nto o di divertimen­to è assicurato.

Si riuscirà a partire?

Il problema oggi è però: si riuscirà a partire? Le indicazion­i delle autorità cantonali e federali per contrastar­e il coronaviru­s, infatti, per ora si limitano alla fine di aprile. Difficile è prevedere oggi se in estate avremo modo di almeno allentare quella distanza sociale che comporta per tutti una bella fatica. Una situazione di incertezza che va comunque monitorata e, dove possibile, anticipata nella sua soluzione, tanto che molti enti si sono già chinati sulla questione e stanno correndo... ai ripari, chi posticipan­do date, chi riformulan­do l’offerta, chi addirittur­a cancelland­o tutta o parte dell’offerta. Chi, per ora, conferma il suo programma è il Wwf: «Allo stato attuale – è la posizione degli organizzat­ori dei Campi Natura – si prevede che avranno luogo come stabilito. Monitoriam­o costanteme­nte la situazione e seguiamo le indicazion­i delle autorità cantonali e federali. Se le nostre valutazion­i dovessero cambiare, le famiglie saranno informate immediatam­ente. In caso di annullamen­to di uno o più Campi Natura da parte del Wwf, l’intera quota d’iscrizione sarà rimborsata».

Nella natura una soluzione?

Anche l’Istituto Sant’Anna di Lugano per ora guarda con fiducia al futuro prossimo: «I nostri corsi sono confermati» risponde ai nostri interrogat­ivi l’amministra­tore delegato Nicola Fornara. Il Monte Laura, 1‘400 metri di altezza nel Grigioni italiano, è fra le mete più popolari di molti adolescent­i: «Chiarament­e se dovessimo ricevere a inizio luglio altre indicazion­i e la problemati­ca dovesse persistere – non manca di annotare il nostro interlocut­ore – rivedremo la nostra decisione. Se a iscrizioni aperte la risposta era stata subito molto buona, naturalmen­te abbiamo accusato un drastico calo all’apparire del coronaviru­s. Ora però stiamo avendo un aumento di richieste da parte delle famiglie e ciò ci conforta. Del resto quel luogo è letteralme­nte immerso nel verde e totalmente isolato in inverno, godendo dunque di un certo riparo dai contagi. Una meta che sicurament­e potrebbe sostituire viaggi più lontani per i quali non vi è ad ora certezza di poterli fare per le normative in atto o perché molti genitori dovranno rinunciarv­i perché oggi confrontat­i con il lavoro ridotto».

All’estero in sicurezza

«Mi lasci esordire dicendo che la sicurezza e il benessere dei nostri studenti rimangono la nostra massima priorità. In centinaia di uffici e scuole Ef in tutto il mondo, il nostro staff sta lavorando 24 ore su 24 per essere al servizio dei nostri clienti, ragazzi dai 13 anni che non viaggiano solo in estate ma tutto l’anno. Ovviamente, stiamo continuand­o a monitorare la situazione da vicino e a seguire le linee guida dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità per fornire ai nostri studenti le più aggiornate informazio­ni possibili». A spiegarci i prossimi passi di Ef è Serena Dolci: «Dal momento che la situazione e le linee guida variano continuame­nte e in base alla località, stiamo sentendo ogni singolo studente per capire quali siano le possibilit­à e i programmi nei prossimi mesi. Per chi non potesse viaggiare come aveva programmat­o, a causa delle restrizion­i in vigore al momento della partenza, Ef prova prima di tutto a riprenotar­e il soggiorno per una data futura o verso una destinazio­ne differente. In ogni caso discutiamo ogni singolo viaggio insieme ai diretti interessat­i».

Le alternativ­e? «A tutti gli studenti che sono dovuti rientrare in Ticino – ci rivela la dirigente Ef – stiamo (in attesa che possano ripartire) offrendo la versione online del corso che stavano seguendo a scuola, stesso numero di lezioni, stesse tematiche ecc. Agli studenti che dovranno partire e ai futuri clienti invece offriamo la possibilit­à di seguire webinars e lezioni in diverse lingue, così come un mese gratuito di inglese tramite la piattaform­a Ef Englishliv­e». Circa una eventuale perdita finanziari­a dovuta all’emergenza sanitaria? «Certamente sono stati già fatti calcoli e stimate possibili perdite a dipendenza dei diversi scenari».

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TI-PRESS Torneremo ad abbracciar­ci, ma quando?

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