Obbligo di ferie per la Città? Il sindaco lo esclude: ‘Anzi...’
L’Mps attacca e Branda espone le decisioni prese
Dipendenti dell’Amministrazione comunale obbligati a ‘usare’ quattro giorni di vacanza durante la settimana di Pasqua? Lo chiede il Movimento per il socialismo con un’interrogazione all’esecutivo cittadino citando la comunicazione, datata 6 aprile, con cui si rende noto al personale che “il Municipio ha deciso la chiusura dell’Amministrazione comunale durante la settimana di Pasqua. Verrà garantita unicamente l’operatività delle attività indispensabili, secondo turnistica e modalità già in vigore (…). Per tutti i dipendenti interessati (…) verranno conteggiati 4 giorni di vacanza”. Secondo l’Mps il contenuto di tale comunicazione “è illegale. Abbiamo denunciato questo modo di procedere di diverse aziende private che hanno obbligato i dipendenti a stare a casa conteggiandole come vacanze: sorprende che a utilizzare simili procedimenti sia un ente pubblico”. Interpellato dalla ‘Regione’, il sindaco chiarisce: “Anzitutto, i dipendenti che non lavorano perché i rispettivi settori sono attivi solo parzialmente o non del tutto, percepiscono il salario al 100%. Rispetto al settore privato costretto a far capo al lavoro ridotto, con conseguente riduzione dello stipendio, qui la situazione è diversa”. In secondo luogo, prosegue Mario Branda, “ancora una volta l’Mps vuol far vedere solo quello che gli è più comodo per screditare gli altri. Citando la comunicazione municipale, ha tralasciato due parti fondamentali: la prima è che chi non desiderasse fare vacanza può annunciarsi alle risorse umane; queste lo affideranno a uno dei servizi ritenuti essenziali; la seconda è che il termine ultimo di fine agosto per smaltire le vacanze dell’anno scorso è stato prorogato a fine dicembre 2020. Così facendo si potrà meglio gestire lo smaltimento di ferie arretrate quando finirà la pandemia”.