Salute sessuale in Ticino
Negli ultimi anni qualcosa si muove anche nel nostro cantone. La persona che più si occupa di questi temi è Donatella Oggier-Fusi, di Atgabbes, consulente per persone con disabilità, genitori e operatori su temi legati all’affettività e alla sessualità. “Anche se la formazione degli educatori è ancora insufficiente – spiega –, qualche sforzo è in atto. Eppure relazioni, innamoramenti, masturbazione, bisogni e desideri sessuali sono questioni all’ordine del giorno nella pratica professionale”. Un passaggio fondamentale è la guida Sessualità, intimità e vita di coppia. Guida per l’accompagnamento delle persone con disabilità in istituzione, indirizzata agli operatori degli istituti. “Andiamo a presentarla e spieghiamo come usarla nel concreto. Spieghiamo che non basta prendere il telefono e fissare un appuntamento. Il nostro lavoro è sostenere i bisogni affettivi e sessuali, costruire un progetto di vita, che può anche comprendere un’assistenza sessuale, una relazione d’amore o di amicizia, la capacità di misurare distanze, emozioni e vicinanza”.
L’assistenza sessuale è solo uno dei tasselli di questo complesso discorso. “In alcuni istituti, è cosa nota, si trovano soluzioni per alcuni utenti attraverso esperienze con prostitute, ma in numerosi casi è fondamentale poter accompagnare questa esperienza, per evitare situazioni ambigue. All’interno di un percorso condiviso con le persone stesse e i loro educatori abbiamo fatto venire dalla Svizzera francese un’assistente per un gruppo di utenti che vivono qui. L’esperienza è stata positiva ma temporanea, poi abbiamo provato anche a cercare nel mondo della prostituzione qualcuno che avesse la sensibilità giusta”. Ora in Ticino è arrivata Diana, un’operatrice socio-assistenziale formata anche come assistente sessuale. Insieme a lei si vorrebbe intraprendere una formazione per disporre di alcune figure che possano svolgere il delicato mestiere dell’assistente sessuale. “Mi immagino che potrebbe essere un piccolo gruppo misto di gente che esercita legalmente la prostituzione e altri invece che vengono dal sociale, così da mescolare le competenze. Queste figure professionali, una volta formate, dovrebbero essere gestite e accompagnate da un’associazione privata esterna alle famiglie e agli istituti. E poi allargherei la tematica pure agli anziani. Anche da parte loro arrivano richieste di assistenza sessuale”.