laRegione

Litigare per resistere

- DI LAURA / INSTAGRAM: @LA_FICCANASO

All’inizio è tutto un notare che l’isolamento migliore è quello degli altri: quelli con un terrazzo, quelli residenti in zone baciate dai più svariati servizi delivery, quelli dotati di forma fisica accettabil­e, quelli single, quelli fidanzati, quelli con figli grandi, quelli senza figli. Per non parlare di quelli col giardino e con il lievito già in casa.

In un secondo momento è importante classifica­re le insopporta­bilità assortite. In primis, gli entusiasti del tempo ritrovato, i cantori della severa giustizia della natura che rimette l’uomo al suo posto, ponendo fine ai suoi sogni di onnipotenz­a. Seguono a ruota gli ottimisti, radunati dietro hashtag variamente banali e retorici. Quelli convinti che tutto ciò ci migliorerà. In generale in queste giornate liquide, annoiate e frenetiche è importante mantenere delle parvenze di normalità. Pensavo che vestirsi, truccarsi e fare gli squat seguendo i consigli di Giulia De Lellis fosse sufficient­e. E invece l’allenament­o total body, corpo e mente, lo avevamo a portata di mano senza saperlo. Il motivo scatenante importa poco. Adesso che si esce appena e i calzini non restano in giro, vanno benissimo sia l’irritabili­tà costante che la sua mania di disinfetta­re la maniglia della porta ogni volta che scendete a buttare la spazzatura (converrete che il fatto che tutte queste cose siano comprensib­ili non le rende piacevoli). Insieme a lavarci le mani, litigare è forse l’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare con maggiore intensità di questi tempi, per mantenere un contatto bestiale con la realtà. Sbattere la porta, uscire senza alcun tipo di mascherina a gridare fortissimo “meglio farsi arrestare che restare qui dentrooooo”. Quell’altro non esce, ha ancora in mano l’alcol per disinfetta­re la maniglia, non mette piede fuori casa. Inizia a telefonare, implora di tornare, tutto si sistemerà, bisogna avere pazienza e il periodo è difficile per tutti. Resistere il più possibile fuori dal portone, non rispondere ad almeno tre chiamate per far credere che avete fatto il giro dell’isolato mentre non vi siete mosse dal portone. Resistere, resistere, resistere. Senza sbavare il mascara.

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