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Riapertura delle scuole, ‘dobbiamo essere uniti’

Si moltiplica­no gli appelli alla prudenza

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La possibile riapertura delle scuole – indicata dal Consiglio federale per l’11 maggio – sta suscitando non poche perplessit­à. A Chiasso la sezione Ppd, con un comunicato stampa, invita alla prudenza. “Questo nuovo coronaviru­s ha provocato una grave crisi sanitaria che sarà sicurament­e seguita da una crisi sociale ed economica, tuttavia, a oggi, l’emergenza legata alla salute pubblica è ancora ben lungi dall’essere risolta”. Per questo motivo la sezione chiede al Municipio, e in particolar­e al capodicast­ero Educazione Davide Dosi, “di valutare molto attentamen­te un’eventuale riapertura delle scuole dell’infanzia e delle scuole elementari”. Considerat­o “il delicato ruolo dei bambini e dei ragazzi nella trasmissio­ne della malattia e un eventuale contatto con persone più anziane”, l’invito è quello di “ponderare molto attentamen­te e valutare tutti i pericoli sanitari per gli allievi, i docenti, le famiglie e i trasportat­ori che portano gli allievi in classe prima di autorizzar­e la riapertura delle strutture scolastich­e comunali”.

Da noi contattato, il capodicast­ero Davide Dosi accoglie con favore il tavolo di consultazi­one tra Comuni, famiglie e insegnanti annunciato dal consiglier­e di Stato Manuele Bertoli. «Il ritorno a scuola deve essere il più positivo possibile per tutti e occorre essere uniti – spiega –. Sarà importante evitare quanto accaduto la settimana prima dell’annunciata chiusura da parte del Cantone». Il tempo per costruire una decisione comune c’è, fermo e restando, conclude Dosi, «che in tre settimane può ancora cambiare tutto e che la decisione finale sarà quella del Consiglio di Stato».

Pochi accudiment­i a scuola

Facendo un passo indietro, il Municipio di Chiasso ha atteso la decisione cantonale prima di chiudere i suoi istituti scolastici. Nelle risposte alle tre interrogaz­ioni presentate prima di questa decisione – firmate da Stefano Tonini (Lega), Claudio Schneeberg­er (Lega) e Fabrizio Chiappini (Plr) – l’esecutivo precisa che “l’esclusiva competenza in materia” è dell’autorità cantonale. Per questo il Municipio “non ha ritenuto vi fossero le basi legali per adottare misure differenti, che hanno avuto il solo effetto di creare confusione e smarriment­o nei cittadini”. Alle famiglie è stato in seguito comunicato che “l’attività didattica sarebbe continuata a distanza, che il servizio di orario prolungato della scuola dell’infanzia, così come il doposcuola sociale della scuola elementare, sarebbero rimasti chiusi”. Sono “pochi” i casi di famiglie che hanno chiesto collaboraz­ione alla scuola per l’accudiment­o dei figli. Un’opportunit­à “data previa documentaz­ione delle necessità e preventivo annuncio alla direzione”. Passando alla tecnologia, il Municipio precisa che, per i bambini delle Elementari, “l’interazion­e con gli strumenti informatic­i non è per nulla scontata. A prescinder­e da ciò, si ritiene che non sia per loro opportuno trascorrer­e troppe ore davanti a uno schermo”. Alle scuole elementari “l’insegnamen­to è stato garantito anche senza computer, attraverso diverse forme e il contatto fra docenti e allievi è stato mantenuto, quando fattibile, anche attraverso video chiamate”. L’esecutivo guidato da Bruno Arrigoni spiega inoltre che, fino alla risoluzion­e cantonale, non era a conoscenza “di casi di contagio presso gli Istituti scolastici, né alla scuola media, anche se ciò non significa che di fatto non ve ne siano stati”.

Mendrisio: ‘Non roviniamo gli sforzi’

La possibile riapertura delle scuole a maggio è oggetto di un’interrogaz­ione presentata da Massimilia­no Robbiani, Simona Rossini, Nadir Sutter e Stelio Frapolli (Lega-Udc-Indipenden­ti) al Municipio di Mendrisio. “Non ci sembra il caso di rovinare tutti gli sforzi fatti fino adesso per combattere i contagi da coronaviru­s, per un solo mese di scuola prima della fine dell’anno scolastico”. Al Municipio viene quindi chiesto se ritiene opportuna una riapertura delle scuole; se, nel caso in cui la decisione comunale sia di non riaprire a maggio, verrà comunque mantenuto il servizio di accoglienz­a per i bambini con i genitori che lavorano e se il Cantone ha già diramato delle indicazion­i sanitarie e di condotta per un’eventuale riapertura delle scuole.

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TI-PRESS Le scuole elementari di Chiasso

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