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Cittadini in quarantena, conti comunali in rosso

- M.M.

Con i cittadini chiusi in casa da quasi due mesi a seguito del lockdown, i Comuni devono rinunciare a molte delle loro entrate. Anzitutto le multe che ormai si sono ridotte al lumicino, poi i proventi della sosta a pagamento congelata quasi ovunque per permettere ai cittadini di parcheggia­re sotto casa limitando gli spostament­i a piedi. A Como, Cantù ed Erba, tre delle quattro città lariane più popolate, solo per multe e parcheggi a pagamento si prevedono perdite per quasi 3 milioni di euro, sempre che dal 4 maggio si torni a uscire di casa.

Un conto che a Como rischia di essere ancor più salato: oltre alla sosta a pagamento è stato spento anche il vigile elettronic­o, il sofisticat­o sistema di videocamer­e che controlla gli accessi al centro città e dispensa multe a iosa. Basti dire che da novembre a gennaio, l’ultima rilevazion­e disponibil­e, sono stati 24mila gli automobili­sti, oltre la metà dei quali stranieri, per lo più svizzeri, colti in fallo, e il Comune si prepara a incassare multe per 1,5 milioni di euro. Mancherann­o anche gli incassi degli asili, la cui retta è stata sospesa per venire incontro alle famiglie che il mese scorso hanno tenuto in bimbi a casa.

Le preoccupaz­ioni dei sindaci sono forti poiché le entrate dei Comuni stanno diminuendo drasticame­nte, anche in consideraz­ione del lockdown: in marzo nel Comasco si è riscontrat­o un calo del 53 per cento delle entrate tributarie e del 22 per cento per le entrate tariffarie. Senza tali risorse sarà complesso garantire la tenuta dei servizi pubblici locali.

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