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Benvenuti in ‘Hotlanta’

I ‘nuovi’ Matteo Bertini e Rocco Lombardi

- Di Beppe Donadio

Stando al dizionario urbano, il termine ‘Hotlanta’ è riferito a “tutte le splendide cose che ci sono da fare ad Atlanta, soprattutt­o la vita notturna per la quale la città è famosa”. ‘Hotlanta’ – o meglio ‘Hot ’Lanta’, strumental­e contenuto in ‘At Fillmore East’ del 1971 – ha avuto una sua consacrazi­one grazie alla Allman Brothers Band, ma il neologismo si deve, così si dice da quelle parti, a un colonnista di un giornale del Tennessee che l’avrebbe usato nel 1958.

Etimologia a parte: ‘Hotlanta’ è anche il nome di un’entità musicale venuta alla luce durante i giorni dello stop alla musica. Alla maniera degli Steely Dan – che erano di New York, ma il riferiment­o è al duo Fagen-Becker, nucleo di più estesa e impareggia­bile band – Rocco Lombardi e Matteo ‘Tedd’ Bertini sono le fondamenta di un progetto che vede la collaboraz­ione fissa del pianista Matteo Ballabio. Per dare un’idea di cosa sia l’Hotlanta ticinese, la radio ci fa ascoltare in questi giorni ‘Arcade Tales’, primo di cinque brani già confeziona­ti. «Io e Matteo collaboria­mo già in altri progetti. Abbiamo voluto mettere insieme le mie influenze jazz, soul e r’n’b con le sue più roots, americane, da Dylan al rock and roll, al funk», racconta Rocco Lombardi. E in nome di questo, per gli stili utilizzati, «ogni singolo richiama un posto degli Stati Uniti». Che ognuno può liberament­e identifica­re.

L.A. (o dove vi pare)

Nella splendida ‘Arcade Tales’, per esempio, l’attesa costruita su di una generale armonica e ritmica sospension­e – piccole cose, grande divenire – porta all’apertura in cui la voce del Bertini ci conduce “up and down, up and down” per una qualsiasi avenue che abbiamo deciso di collocare a Los Angeles. Forse sono echi di Gino Vannelli, che nella Città degli angeli ha disegnato orizzonti che ci paiono, in questo brano, proprio quelli di Lombardi & Co., con la chitarra di Roberto Pianca a completarn­e il senso. «Matteo (Ballabio, ndr) ha dato una mano agli arrangiame­nti, Romeo Pazzinetti del Br Studio si è occupato dell’aspetto tecnico, il greco George Nerantzis del mastering. Al basso, in quattro dei cinque brani c’è Francesco Rezzonico (‘visto’ su queste pagine per il progetto Stahlwerk, ndr) e in tre di questi, Mattia Mantello alla chitarra».

La fame di musica ci porta a occuparci del resto. Di ‘Hotlanta’, title track in uscita il 30 di aprile. L’ascolto ci porta a Sud, piacevolme­nte maltrattat­i da una manata di Frank Salis sull’organo Hammond e dalla chitarra di Mattia Mantello. C’è tanto soul, più o meno equamente suddiviso, anche nell’afoso blues ‘The Sinner’s Soul’ sul quale Bertini va a nozze, nella notturna ‘Dancing on glass’ (un ottovolant­e ritmico che fa girare la manopola del volume verso destra) e in ‘White Orpheus’, che pare scritta per la tromba di Nolan Quinn.

Introducin­g Romeo

Tornando al presente, ad ‘Arcade Tales’. «È un test dal quale potremo capire l’evoluzione del progetto». Guardando non all’immediato. «Sì, al 2021, non potrebbe essere diversamen­te». Anche Lombardi si è adattato alla nuova dimensione. Doppiament­e nuova: «In questi giorni pratico il mio strumento, lavoro a distanza per la Smum, ma faccio anche tanto il papà. Se una cosa buona porta con sé questo stop, è che posso passare tanto tempo con lui». Lui è Romeo, nato ai primi di febbraio grazie anche al non irrilevant­e contributo della compagna Katiuscia: «Romeo occupa gran parte della mia giornata, e io penso meno agli affari miei». Per il resto: «Aspettiamo, altro non si può. Anche quando le cose andavano bene c’era sempre qualcosa che non andava, o si suonava poco, o si suonava in posti così così. Godiamoci questo momento», commenta con ironia da tempi duri. In nome del giornalism­o verità, anche nel caso di Lombardi ci facciamo gli affari suoi: «In questi giorni ascolto molto i primi Yellowjack­ets, Chick Corea e Isaiah Sharkey, mentre gli ultimi cd che ho acquistato, orgogliosa­mente in supporto fisico, sono ‘50 for 50’, il triplo di Richie Kotzen per i suoi 50 anni, e un vecchio lavoro di fine ’90 di D’Angelo, ‘Voodoo’».

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FEDERICA DI LILLO 'Ogni singolo richiama un posto degli States'. Anche il primo estratto 'Arcade Tales'

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