Il bike sharing? Un alleato al ritorno alla ‘normalità’ post pandemia
Consiglio di Stato disponibile ad aumentare il credito per la rete ciclabile
Cade a fagiuolo, come si suol dire, la risposta all’interrogazione che Fabio Schnellmann, deputato del Partito liberale radicale, aveva inviato al Consiglio di Stato in merito alla questione del bike sharing: «Proprio in previsione di un ritorno alla “normalità” lavorativa – ci fa sapere il granconsigliere luganese – la bicicletta diventerà sempre più importante e una valida alternativa ad altri mezzi di trasporto affollati o comunque con persone a contatto».
Con il suo atto parlamentare, accolto dal governo cantonale, Schnellmann chiedeva di aumentare il credito di 550’000 franchi stanziato con il messaggio n. 7633 poiché riteneva opportuno contribuire ai futuri progetti di bike sharing, visto lo sviluppo e il successo di questo sistema di trasporto. “A oggi – ha risposto il Consiglio di Stato – sono stati concessi contributi per un totale di 92’000 franchi sui 500’000 destinati al finanziamento dell’infrastruttura di bike sharing (50’000 franchi sono infatti destinati allo studio sull’impatto del bike sharing sulla mobilità)”. In particolare il Dipartimento del territorio ha ricevuto richieste preliminari da parte degli agglomerati del Bellinzonese e del Mendrisiotto per l’estensione, rispettivamente la creazione di sistemi di bike sharing: “Nel caso in cui i due progetti venissero realizzati – ha spiegato il governo ticinese – il potenziale contributo necessario in base ai parametri del Decreto esecutivo concernente i sussidi per i sistemi di bike sharing negli agglomerati del 25 settembre 2019 sarebbe di 800’000 franchi”. La richiesta di aumento di credito proposta nella mozione è, dunque, “condivisa e sarà attuata – fa saper infine il CdS – con la dotazione attuale di crediti d’investimento assegnata al settore della mobilità, quindi attingendo a crediti non consumati su altre opere del settore”. Consiglio di Stato che conta in tal modo “di garantire l’operatività dei progetti”.
Una trentina le postazioni
E ai luganesi, come scrivevamo già a gennaio, piace sempre più andare in bicicletta, meglio se elettrica. Le cifre sull’utilizzo del bike sharing parlano chiaro: nel 2018 ci sono stati ben 52mila utilizzi. Un numero in aumento «grazie soprattutto all’incremento delle bici elettriche parecchio usate dai cittadini» confermava già al nostro giornale Fabio Schnellmann, coordinatore del sistema di bike sharing del Luganese. Una crescita che, pochi giorni prima dello scorso Natale, aveva potuto contare su sei nuove postazioni: dalla rinnovata stazione Ffs di Paradiso a Viganello, nella piazzetta nei pressi della rotonda, lungo viale dei Faggi, in via Lambertenghi accanto alle scuole elementari, lungo via Ginevra, in prossimità di via Pelli e in piazza a Molino Nuovo. In tutto il Luganese, le postazioni sono attualmente una trentina, di cui due terzi all’interno di quelli che erano i confini della vecchia Lugano, e una dozzina in Malcantone. Le biciclette in totale sono circa 150, metà delle quali elettriche.