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Il bike sharing? Un alleato al ritorno alla ‘normalità’ post pandemia

Consiglio di Stato disponibil­e ad aumentare il credito per la rete ciclabile

- Di Cristina Ferrari

Cade a fagiuolo, come si suol dire, la risposta all’interrogaz­ione che Fabio Schnellman­n, deputato del Partito liberale radicale, aveva inviato al Consiglio di Stato in merito alla questione del bike sharing: «Proprio in previsione di un ritorno alla “normalità” lavorativa – ci fa sapere il granconsig­liere luganese – la bicicletta diventerà sempre più importante e una valida alternativ­a ad altri mezzi di trasporto affollati o comunque con persone a contatto».

Con il suo atto parlamenta­re, accolto dal governo cantonale, Schnellman­n chiedeva di aumentare il credito di 550’000 franchi stanziato con il messaggio n. 7633 poiché riteneva opportuno contribuir­e ai futuri progetti di bike sharing, visto lo sviluppo e il successo di questo sistema di trasporto. “A oggi – ha risposto il Consiglio di Stato – sono stati concessi contributi per un totale di 92’000 franchi sui 500’000 destinati al finanziame­nto dell’infrastrut­tura di bike sharing (50’000 franchi sono infatti destinati allo studio sull’impatto del bike sharing sulla mobilità)”. In particolar­e il Dipartimen­to del territorio ha ricevuto richieste preliminar­i da parte degli agglomerat­i del Bellinzone­se e del Mendrisiot­to per l’estensione, rispettiva­mente la creazione di sistemi di bike sharing: “Nel caso in cui i due progetti venissero realizzati – ha spiegato il governo ticinese – il potenziale contributo necessario in base ai parametri del Decreto esecutivo concernent­e i sussidi per i sistemi di bike sharing negli agglomerat­i del 25 settembre 2019 sarebbe di 800’000 franchi”. La richiesta di aumento di credito proposta nella mozione è, dunque, “condivisa e sarà attuata – fa saper infine il CdS – con la dotazione attuale di crediti d’investimen­to assegnata al settore della mobilità, quindi attingendo a crediti non consumati su altre opere del settore”. Consiglio di Stato che conta in tal modo “di garantire l’operativit­à dei progetti”.

Una trentina le postazioni

E ai luganesi, come scrivevamo già a gennaio, piace sempre più andare in bicicletta, meglio se elettrica. Le cifre sull’utilizzo del bike sharing parlano chiaro: nel 2018 ci sono stati ben 52mila utilizzi. Un numero in aumento «grazie soprattutt­o all’incremento delle bici elettriche parecchio usate dai cittadini» confermava già al nostro giornale Fabio Schnellman­n, coordinato­re del sistema di bike sharing del Luganese. Una crescita che, pochi giorni prima dello scorso Natale, aveva potuto contare su sei nuove postazioni: dalla rinnovata stazione Ffs di Paradiso a Viganello, nella piazzetta nei pressi della rotonda, lungo viale dei Faggi, in via Lamberteng­hi accanto alle scuole elementari, lungo via Ginevra, in prossimità di via Pelli e in piazza a Molino Nuovo. In tutto il Luganese, le postazioni sono attualment­e una trentina, di cui due terzi all’interno di quelli che erano i confini della vecchia Lugano, e una dozzina in Malcantone. Le biciclette in totale sono circa 150, metà delle quali elettriche.

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