Il Ticino è contrario all’organizzazione degli esami di maturità federale
Sui test orali decide il Cantone, per gli scritti si attende la decisione del Consiglio federale
‘Gli esami orali e scritti di maturità non dovrebbero essere organizzati quest’anno’. Secondo Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell’educazione (Decs), l’emergenza legata al coronavirus non lo permette. Se per i test orali il Cantone può decidere in autonomia, per quelli scritti si dovrà attendere la decisione del Consiglio federale che dovrebbe pronunciarsi in merito mercoledì prossimo.
Stando al piano dell’esecutivo federale, le scuole post obbligatorie (come i licei e la scuola cantonale di commercio) potrebbero riaprire l’8 giugno. Tuttavia, non è ancora chiaro con quali modalità. Ciò che è certo è che, almeno inizialmente, le lezioni non si svolgeranno come prima dell’emergenza coronavirus. E anche la chiusura temporanea, con il relativo insegnamento a distanza, ha avuto un impatto sulla formazione degli allievi. “È difficile fare esami in queste condizioni”, ha indicato Bertoli alla Rsi. Quelli orali quindi “non verranno organizzati” e l’intenzione è quella di rinunciare anche a quelli scritti. Per questi ultimi bisognerà però attendere la decisione in merito del Consiglio federale, attesa per il 29 aprile.
Il Ticino attende indicazioni da Berna anche per quanto riguarda l’attestato di maturità. Bertoli vorrebbe che si possano “considerare le conoscenze dei ragazzi fino all’11 marzo e poi quello che è stato possibile fare nell’ambito della scuola a distanza”, ha detto alla Rsi.
Intanto, ieri dalle colonne di ‘Le Matin Dimanche’, ‘SonntagsZeitung’ e ‘Nzz am Sonntag’, il presidente del Consiglio di direzione e di sorveglianza dei Politecnici federali Michael Hengartner si è rammaricato del fatto che alcuni cantoni desiderino rinunciare agli esami scritti di maturità federale. Una tale prova “procura un valore aggiunto considerevole”, ha affermato. “La preparazione intensa agli esami finali permette di impadronirsi della materia ancora una volta in modo approfondito e l’esame fornisce una indicazione sul livello delle capacità dell’allievo”.
Hengartner ritiene inoltre che sarà difficile paragonare i voti se alcuni cantoni faranno esami e altri no. “Nella situazione attuale, le pari opportunità, anche con l’esame, non sono garantite in modo uniforme”, ha dichiarato. Stando a Bertoli una minoranza dei cantoni, che però rappresenta oltre due terzi dei maturandi, non intende organizzare i test scritti. Oltre al Ticino si tratta ad esempio di Zurigo, diversi cantoni urbani e della Romandia.
Scuole dell’obbligo: due metri
solo tra docenti e allievi
Il responsabile del Decs, ieri su ‘Il Caffè’, ha anche dato alcune indicazioni su come potrebbero riaprire le scuole dell’obbligo l’11 maggio: nell’ambito della distanza sociale, i due metri dovranno essere rispettati “tra docenti e allievi”. Per i ragazzi, la raccomandazione delle autorità federali “è solo di favorire una certa distanza”. Per quanto riguarda la presenza in classe i direttori delle scuole, “a seconda della logistica delle sedi, hanno la possibilità di organizzare le lezioni a turni, per così dire. Chi al mattino, chi al pomeriggio. Chi in alcuni giorni, chi in altre giornate”.