Nipotini nelle braccia dei nonni
Rischio praticamente nullo fino ai 10 anni, afferma Daniel Koch. Sconsigliata la custodia.
I bambini, diversamente dai genitori, non sono grandi vettori del virus e di rado si ammalano; i nonni possono dunque tornare ad abbracciare i nipoti. A dare luce verde a una pratica proscritta da diverse settimane è Daniel Koch, l’alto funzionario della Confederazione in prima linea sul fronte coronavirus. Le sue dichiarazioni – rilasciate a ‘Grosseltern’, mensile dedicato appunto ai nonni, riprese ieri mattina dall’agenzia Keystone-Ats e in seguito rimbalzate su tutti i media svizzeri – giungono a due settimane dalla riapertura delle scuole dell’obbligo e suscitano un certo scalpore. O quantomeno confusione. La consegna ufficiale (evitare i contatti intergenerazionali) resta infatti in vigore. Pochi giorni fa, per giunta, in un video pubblicato sul canale YouTube del Cantone il medico cantonale Giorgio Merlani aveva affermato: “Non si può abbracciare il nonno. Non ancora”.
Per questo ieri pomeriggio Koch è stato subissato di domande durante una conferenza stampa a Berna. Se l’aspettava, ha detto il 65enne con la consueta flemma. I bambini praticamente non vengono contagiati e non trasmettono il coronavirus, ha ribadito. Da loro non deriva quindi alcun rischio, nemmeno per persone con malattie pregresse e over 65, nonni compresi. È pertanto “del tutto legittimo” che questi ultimi possano avere contatti con i nipoti.
Le affermazioni di Koch si basano sul parere espresso da infettivologi degli ospedali pediatrici di Zurigo, Berna e Ginevra, “che conoscono la situazione meglio di noi negli uffici”. Ma in assenza di studi che giungano a conclusioni definitive, il ruolo esatto che hanno i bambini nella trasmissione del nuovo coronavirus resta controverso sul piano scientifico. Di ieri è ad esempio la notizia che nel Regno Unito un numero crescente di piccoli viene ricoverato in terapia intensiva a causa di uno stato infiammatorio dei vasi sanguigni, sintomi potenzialmente correlati al Covid-19.
Contatti fisici sì, custodia no
C’è comunque un limite. Anzi due. Il primo è che i contatti fisici tra nonni e nipoti possono avvenire senza alcun problema fino ai 10 anni d’età circa. Da lì in poi il rischio aumenta. Con adolescenti o giovani adulti tali contatti non sono auspicabili, ha puntualizzato ‘Mister Coronavirus’. Il secondo concerne la natura dei contatti. Se quello corporeo, fino ai 10 anni, è oramai consentito, non lo è invece l’affidamento in custodia: “Lo sconsigliamo, perché condurrebbe automaticamente a mescolare le generazioni”. La prima volta che i genitori portano i piccoli dai nonni magari sono disciplinati, ma la terza volta si beve già il caffè assieme, ha detto Koch. Si dimentica di mantenere le distanze, e così i genitori possono infettare i nonni. Nell’intervista a ‘Grosseltern’, Koch sconsiglia ad esempio di andare tutti nel bosco per poi fermarsi a grigliare: il pericolo è che non si riesca a mantenere le distanze e che si cada molto rapidamente in vecchi schemi di comportamento. “Per questo diciamo che le generazioni dovrebbero continuare a tenersi separate. I nonni dovrebbero andare a passeggiare da soli, ma hanno il permesso di tenere in braccio i loro nipoti. Non rischiano nulla”. Secondo il 65enne gli anziani devono continuare a seguire queste raccomandazioni e a fare attenzione a non infettarsi. “Naturalmente devono poter uscire ogni tanto e godersi il sole. Ma tutto il resto va evitato, anche se i negozi cominciano ora a riaprire. Quindi forse non andrei necessariamente dal parrucchiere”.
Molti nonni ‘vivono per questo’
Per il delegato Covid-19 dell’Ufsp, in ogni caso, per molti nonni il fatto di poter vedere o abbracciare i nipoti è moralmente importante. Non poterlo fare è “un vero problema”. Molte persone “vivono per questo”, ha sottolineato in conferenza stampa. Non dovrebbe valere il principio di precauzione, fintanto che non è scientificamente provato che i bambini sono un pessimo vettore del virus? Il principio vale ma al contrario, ha spiegato il funzionario. Nel senso che sarebbe sbagliato vietare a persone che già soffrono molto per la situazione di avere qualsiasi contatto con i bambini, visto che questi non rappresentano alcun rischio.
Però “vale la pena aspettare un po’", ha dichiarato ancora Koch nell’intervista a ‘Grosseltern’. “Perché se le cose continueranno a evolvere come sono andate nelle ultime settimane, il rischio sarà sempre minore. E quando il rischio sarà davvero limitato, tutto tornerà ad essere molto più normale. Già in un paio di settimane potremo valutare molto meglio la situazione”. Per la custodia dei nipoti da parte dei nonni non si dovrà comunque aspettare il vaccino. “Quando in estate si vedrà che il rischio è abbastanza ridotto per gli anziani e che si hanno sotto controllo i vari focolai di infezione, allora alcune cose saranno di nuovo possibili per la popolazione anziana”, spiega lo specialista.