laRegione

Piscina e palestre, si pensa regionale

La Città è decisa a trovare una soluzione di ‘compromess­o’ con il Cantone

- Di Daniela Carugati

Pensare regionale. Ormai nel Distretto non si torna più indietro. Non nella politica degli impianti sportivi, almeno. Il Gruppo di lavoro ‘Gestione e nuovi centri sportivi del Mendrisiot­to’ ha aperto, infatti, una strada che non si intende più abbandonar­e e che sembra, di fatto, aver accantonat­o i campanilis­mi del passato, e con essi il rischio di ritrovarsi con le stesse infrastrut­ture a pochi metri di distanza. La prova del nove la fornisce l’approccio con cui la regione sta coltivando le trattative con il Cantone per la futura piscina coperta regionale e le nuove palestre. Rafforzato il potere contrattua­le, i Comuni (Mendrisio in testa) non si sono lasciati sfuggire la possibilit­à di innestare progetti da tempo nel cassetto nel Masterplan del Centro studi nel capoluogo, un’operazione da 60 milioni di franchi da qui al 2023. Avviato un tavolo di discussion­e – al quale ci si è seduti il febbraio scorso proprio a Palazzo a Mendrisio –, non solo il Gruppo ha messo nero su bianco (e sottoscrit­to) una richiesta formale, ma la Città stessa è decisa a “raggiunger­e il miglior compromess­o possibile”. La conferma (che pare valere una promessa) giunge dal Municipio di Mendrisio, sollecitat­o da una interrogaz­ione interparti­tica. Adesso la palla passa nel campo del Consiglio di Stato che, sin qui, ha dato la sua adesione di principio (seppur condiziona­ta). I Comuni hanno una esigenza ben definita e lo hanno chiarito subito: devono poter contare su una piscina coperta, ma pure in grado di soddisfare le “esigenze scolastich­e, sportive e amatoriali della popolazion­e”. Di che prendere le misure, ovvero una vasca da 50 metri – non 25 come vorrebbe il Cantone –, “ottimale per un utilizzo misto e con gli spazi necessari per essere anche riconosciu­ta a livello federale come centro di formazione”. Nel Distretto non si nasconde neppure l’aspirazion­e di poter accogliere manifestaz­ioni agonistich­e di valenza sovraregio­nale, quindi pure appuntamen­ti di ampio richiamo. E qui si inserisce un altro progetto, che si concentra sulla palestra quintupla immaginata a supporto del nuovo Centro studi che ridisegna il comparto che a Mendrisio include Liceo cantonale, Spai e scuola media. Le autorità comunali, per voce del Gruppo, hanno già manifestat­o la richiesta di prevedere per il nuovo impianto quegli “accorgimen­ti tecnico-logistici” – tribune comprese – che daranno modo di far spazio, come detto, a “eventi sportivi di importanza anche sovraregio­nale e permettere l’affluenza di pubblico in modo appropriat­o e in sicurezza”.

Pronti a collaborar­e con il Cantone

Del resto, si assicura rispondend­o ai consiglier­i-portavoce delle cinque forze politiche che siedono nel legislativ­o, l’esecutivo cittadino, assieme agli altri Comuni, è pronto a collaborar­e con il Cantone “nell’affinament­o del progetto della piscina coperta e delle palestre”; inoltre, “si farà carico di continuare a coinvolger­e i tecnici cantonali di riferiment­o per seguire l’avanzament­o degli studi di progettazi­one”. Certo, ci si aspetta ‘disponibil­ità’ pure da parte del governo. È indubbio che per centrare l’obiettivo – come richiamano gli autori dell’interrogaz­ione – serve anche un’intesa finanziari­a. Mendrisio, in ogni caso, “è favorevole a entrare nel merito di un eventuale impegno finanziari­o nell’ambito di una partecipaz­ione regionale”, ribadisce il Municipio. Non a caso, aggiunge, proprio in queste settimane i Comuni del Mendrisiot­to e Basso Ceresio stanno definendo “come proseguire con la possibile gestione e pianificaz­ione delle infrastrut­ture sportive a carattere regionale” censite nella prima fase di lavoro dal Gruppo. Un lavoro che continua, tra le mani lo studio presentato a livello intercomun­ale il gennaio scorso e che, si fa sapere, sarà reso pubblico nelle prossime settimane. A quel punto saranno note anche le osservazio­ni dei Comuni e si potrà passare alla “nuova fase operativa”, nella consapevol­ezza di aver ben nitide le proposte da concretizz­are e mantenendo aperto il dialogo con le società sportive.

In piazza non si costruisce

Il vincolo c’è, ed è superiore. Il Cantone, infatti, l’ha ancorato al suo preavviso (favorevole) alla demolizion­e dell’ex palazzo Jelmoli: piazza del Ponte a Mendrisio andrà riqualific­ata, ma immaginand­o una ri-costruzion­e dello spazio, mettendo a concorso le idee. Per ora, comunque, il Municipio di Mendrisio non è intenziona­to a mettere in cantiere altre realizzazi­oni. Lo anticipa giusto in questi giorni, dando seguito alle domande pressanti del consiglier­e comunale dei Verdi Tiziano Fontana. L’esecutivo, si ammette, ci ha riflettuto a lungo. Poi la prima mossa è stata quella di allestire uno studio di fattibilit­à, che abbraccia, in realtà, un’area più vasta della piazza in sé e comprende il comparto che va dalla rotonda ‘Fuori porta’ – in coincidenz­a con il Centro di pronto intervento – al rondò del Centro culturale ‘LaFilanda’. Un approfondi­mento, si spiega, che ha permesso di “determinar­e i temi del futuro concorso”. Di conseguenz­a, “l’edificabil­ità di piazza del Ponte sarà di principio esclusa”. In effetti, il filo conduttore del bando sarà “la riqualific­a e la progettazi­one del ‘vuoto urbano’”; ovvero comparto stradale, piazze e terreni liberi. Ma c’è di più: nel concorso, chiarisce il Municipio, verrà coinvolto pure il Cantone, proprietar­io degli assi di attraversa­mento di via Lavizzari e via Zorzi.

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TI-PRESS Il governo è d'accordo, di principio
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TI-PRESS Verso il concorso di architettu­ra

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