laRegione

Una catena di anelli deboli

- Di Marino Molinaro

L’impression­e che si ha di fronte al sorpasso di spesa per 5 milioni riscontrat­o in tre progetti gestiti dalla Città di Bellinzona, è che nella catena chiamata ad assicurare una corretta gestione dell’iter dalla progettazi­one alla consegna dell’opera, più anelli abbiano ceduto. Le verifiche ora ordinate mirano a indicare l’origine degli errori, le responsabi­lità e i correttivi partendo dalla nemmeno tanto velata critica che il Municipio riserva alla categoria dei progettist­i e della direzione lavori.

Ora, più elementi aiutano a inquadrare il problema. Dapprima il campanello d’allarme suonato nel 2015 (due anni prima dell’aggregazio­ne), quando per il nuovo spogliatoi­o al Parco urbano la spesa era passata dai preventiva­ti 1,2 milioni a 1,8 (+50%). In quell’occasione il municipale Christian Paglia, oggi autosospes­o dalla direzione del Dicastero opere pubbliche, aveva spiegato alla ‘Regione’ come il mandato esterno di progettazi­one fosse stato caratteriz­zato da una richiesta municipale affinché si comprimess­e il preventivo quanto realmente possibile. Risultato: talune opere sottostima­te e tralasciat­e dal progettist­a sono poi state reintegrat­e a lavori in corso. Policentro della Morobbia: il sorpasso di un milione (dai 6 stanziati dall’allora Comune di Pianezzo si è saliti a 7,1) è stato motivato da Paglia nel 2018 e 2019 con la “sottovalut­azione di alcuni aspetti relativi ai costi, l’imprecisio­ne nell’elenco delle prestazion­i da capitolato e le differenze sostanzial­i tra il progetto definitivo e quello esecutivo”. Nello stesso giugno 2018 in cui il Dop informava il Municipio dei problemi relativi al Policentro, analoga informazio­ne veniva data per l’oratorio di Giubiasco, la cui spesa indicava allora un nuovo tetto di 8,7 milioni anziché gli 8 stanziati dall’ex Comune di Giubiasco e dalla Parrocchia. Motivo: l’aggiunta di una sala d’appoggio al Teatro Sociale. In quel frangente sindaco, Paglia e direttore Dop informaron­o la Commission­e gestione del Consiglio comunale sui due superament­i; dopo allora più nessun aggiorname­nto – ha assicurato Branda – è poi giunto al Municipio, fino allo scorso 20 febbraio quando il Dop ha presentato lo sforamento del 28% per l’oratorio chiedendo all’esecutivo, invano, di avallarlo. Quanto poi allo stadio comunale, risulta che nel consuntivo cresciuto del 43% vi siano vari interventi non previsti nel progetto iniziale e realizzati in corso d’opera senza ratifica municipale. Ancora una volta un progetto che muta durante la sua realizzazi­one, subendo un sensibile rincaro. Sono diversi, in definitiva, gli anelli deboli. A cominciare dalla scarsa capacità del Dop di vigilare su progettist­i, direzione lavori esterna e ditte. Questo mentre lo stesso Dop da una parte ha ritenuto di poter fare a meno dell’ingegnere cui il Comune di Giubiasco demandava in passato l’incarico (il cosiddetto ‘cane da guardia’), e dall’altra ha lamentato una mancanza di personale, cui la Città ha potuto porre rimedio solo questo marzo. Un altro anello debole è rappresent­ato dalle Commission­i del legislativ­o che premono sul Municipio quando il ferro è caldo, ma poi se ne dimentican­o. Idem l’esecutivo, che dal giugno 2018 al febbraio 2020 non ha più chiesto al Dop aggiorname­nti su oratorio e Policentro. Né il Dop li ha più dati. Troppi anelli deboli – sperando che non vi sia dell’altro – per la nuova Bellinzona che ambisce a gestire investimen­ti netti annui per 25 milioni.

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