Il Dfe rassicura, Unia chiede di più
Appena ieri si è celebrata la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, inevitabilmente dominata dalla preoccupazione per i contagi. Ora che l’attività economica torna a regime, cosa si sta facendo per evitare che aziende e cantieri non diventino incubatori di nuovi focolai? L’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (Uil) «è intervenuto a livello sistemico, interpellando le associazioni di categoria e le direzioni della grande distribuzione affinché esse, a loro volta, intervenissero con le aziende circa le misure igieniche accresciute e di distanziamento sociale da adottare», risponde Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia; «in questo senso, l’informazione ai lavoratori e alle lavoratrici attraverso un dialogo costante è centrale e il ruolo delle associazioni di categoria accresciuto, in quanto si occupano di sostenere le aziende con consigli e indicazioni utili per i rispettivi settori». Quanto ai controlli, l’Uil «funge da punto di riferimento per il coordinamento con tutte le forze che sono state messe in campo, tra le quali gli ispettori della Suva e la polizia con cui, quando è necessario, vengono fatti interventi congiunti. Il sistema è rodato e funziona bene. Collaboriamo positivamente anche con le Commissioni paritetiche e i sindacati», che «fanno pervenire all’Uil le loro segnalazioni».
Circa un migliaio i controlli effettuati finora. Rizzi nota che «generalmente hanno dato un responso positivo e si riscontra un buon livello di rispetto delle regole». Poche le infrazioni rilevate, al netto delle intimazioni di chiusura imposte a una trentina di aziende non autorizzate, quando ancora si era in una fase di chiusure generalizzate. A conti fatti «il mondo economico ha risposto con grande senso di responsabilità: le poche non conformità