laRegione

Sospesi il pagamento delle fatture finali e il cantiere ancora in corso all’oratorio di Giubiasco

- Di Samantha Ghisla e Marino Molinaro

“Nessuno ci aveva informati prima dell’8 aprile. Di sicuro si tratta di una tegola che mai avremmo voluto ricevere in testa”. Lo dice il sindaco Mario Branda durante la conferenza stampa convocata ieri per fare il punto sulla notizia trapelata lunedì sera in relazione ai sorpassi di spesa (5,1 milioni su un totale di 17,1 lievitato a 22,2) registrati in tre progetti pubblici del Comune di Bellinzona, ossia Policentro della Morobbia, oratorio di Giubiasco e rinnovo stadio comunale. Presente in sala anche il capodicast­ero Opere pubbliche e ambiente (Dop) Christian Paglia, autosospes­osi dalla responsabi­lità del settore Opere pubbliche dopo che è scoppiata la bufera. Rimane comunque in carica quale municipale, nonché quale responsabi­le del settore Servizi urbani. Della situazione, ha spiegato Branda, lunedì sono stati informati i collaborat­ori del Dop, il cui direttore Fabio Gervasoni è stato sospeso, nonché i collaborat­ori generali della Città e le commission­i Gestione ed Edilizia del Consiglio comunale. “Nel giugno 2018 il Municipio era stato informato dal Dop di un problema riguardant­e il costo di Policentro (cantiere ultimato con tanto di inaugurazi­one) e oratorio (lavori avviati nella primavera 2017 e ora bloccati) ed era stata annunciata la possibilit­à di un sorpasso di spesa entro il 10%, cifra oltre la quale la Loc indica la necessità di chiedere al legislativ­o un credito supplement­are; il mese successivo, il 27 luglio 2018, insieme a Paglia e Gervasoni ho quindi informato le commission­i Gestione ed Edilizia”, ha spiegato il sindaco precisando che a quel punto non sarebbe stato necessario alcun credito suppletori­o. La ‘bomba’ scoppia poi un anno e mezzo dopo. Fino al 20 febbraio 2020 Branda ha sottolinea­to che l’esecutivo “non ha più ricevuto aggiorname­nti in tal senso. La logica dice che avremmo dovuto riceverli dal Dop, ma non sono arrivati”. Dal canto loro, né le due Commission­i del legislativ­o, né lo stesso esecutivo, si sono attivati per sollecitar­e degli aggiorname­nti.

‘Saremmo stati dei masochisti’

Solo due mesi fa infatti il Municipio ha ricevuto la proiezione del consuntivo per i lavori dell’oratorio, con costi che hanno raggiunto i 10,2 milioni (+28%). A quel punto l’esecutivo ha rispedito al Dop la proposta di risoluzion­e chiedendo al settore Opere pubbliche degli approfondi­menti e sollecitan­do correttivi; il nuovo documento arrivato poi l’8 aprile ha tuttavia confermato la cifra prospettat­a. “Mai e poi mai – rileva Branda – in febbraio avremmo accettato quelle cifre, senza approfondi­rle. Cifre che però ora sono state purtroppo confermate”. Quanto al fatto che il bubbone sia scoppiato l’8 aprile 2020, ossia tre giorni dopo la data delle elezioni comunali annullate per Covid, Branda assicura che “non si è giocato sporco. Sarebbe stato da masochisti chiedere agli elettori la rielezione e poi presentarc­i tre settimane dopo col problema fra le mani”. Presente in sala, Paglia ha spiegato che fino a inchiesta terminata non rilascerà dichiarazi­oni né commenti e ha aggiunto: “Mi spiace constatare questa situazione nel settore Opere pubbliche, uno dei settori più operativi della Città. Per concedere la massima trasparenz­a e chiarezza ho chiesto di essere sospeso dalla responsabi­lità politica del settore”.

Cifre e provvedime­nti

Riassumend­o i sorpassi di spesa, l’aumento è stato del 18% per il Policentro della Morobbia (da 6 milioni a 7,1), del 28% per l’oratorio di Giubiasco (dai previsti 8 milioni a 10,16) e del 43% per lo stadio comunale (da 3,1 a quasi 5 milioni). In totale un sorpasso di 5,1 milioni che hanno fatto lievitare il totale degli investimen­ti per i tre oggetti da 17,1 a 22,2 milioni. I provvedime­nti decisi dal Municipio sono i seguenti: per l’oratorio di Giubiasco il 15 aprile è stato bloccato il cantiere dell’ultima parte rimanente relativa a una sala polivalent­e e teatrale (eccetto le opere necessarie per la messa in sicurezza), mentre in tutti e tre i casi è stato bloccato il pagamento delle fatture. Per l’oratorio su 10,2 milioni ne sono stati saldati finora 6,48 su un totale di opere deliberate pari a 7,7 milioni. Per il Policentro su 7,1 milioni a consuntivo si registrano pagamenti per 6,95 milioni. Per lo stadio rinnovato, inaugurato lo scorso autunno, su 4,96 milioni per lavori eseguiti, ne sono stati pagati 3,15 pari alle opere deliberate dal Municipio. Resta inoltre da decidere come concludere l’oratorio. Tre le ipotesi al vaglio: portarlo a termine fino a 10,2 milioni, individuar­e una soluzione intermedia, o procedere con un completame­nto minimo. “Dovremo analizzare quanto è finanziari­amente recuperabi­le”, indica Branda.

‘Dal Dop arrivavano garanzie’

Uno degli aspetti più gravi della vicenda – ha aggiunto il sindaco dicendo che “ci ha lasciati allibiti”

– è il fatto che talune opere (stadio in primis) sono state deliberate senza passare sul tavolo del Municipio. Per un certo numero di interventi “non sappiamo chi ha deciso”. In particolar­e risulta che l’esecutivo abbia deliberato direttamen­te opere per 2,63 milioni (la metà del totale), cui si aggiunge un altro mezzo milione in delega. “Tutto questo, in relazione allo stadio, mentre dal Dop giungevano garanzie che non ci sarebbero stati superament­i grazie a un preventivo sovrastima­to e a contenimen­ti in fase d’opera”, annota ancora uno “sconcertat­o” Branda. Che mastica amaro: “Lo scorso autunno abbiamo organizzat­o una bella cerimonia inaugurale in occasione del Gala dei Castelli. Tutti schierati sorridenti sulla rinnovata pedana di atletica... Pensate che l’avremmo ugualmente fatto se fossimo stati al corrente dei sorpassi?”. Peraltro solo adesso – è stato rimarcato – stanno giungendo le fatture delle ditte, ossia oltre mezzo anno dopo la conclusion­e del cantiere. I provvedime­nti ora decisi dovranno fare chiarezza, così come dovranno aiutare a capire il motivo di tante spese impreviste e la responsabi­lità dell’accaduto. “Se dovessimo avere notizia di un reato, faremo la segnalazio­ne alle autorità penali. Allo stato attuale delle cose non sembrerebb­e essere il caso, ma non escludo che possa succedere”, ha aggiunto.

Due audit e un’inchiesta

Tre dunque i provvedime­nti adottati volti a far luce sullo scandalo. È stato ordinato un audit interno da parte del Settore controllo qualità e revisione interna, è stato attribuito un mandato a una società specializz­ata per un audit esterno ed è stata aperta un’inchiesta amministra­tivo/disciplina­re interna nei confronti del direttore del Dop, anche se – ha sottolinea­to Branda – non è escluso che si possa estendere ad altri collaborat­ori. Non sono poi escluse azioni legali nei confronti di ditte e persone che dovessero risultare palesement­e negligenti e colpevoli. La Sezione degli enti locali spiega da noi contattata di aver aperto un dossier ma di non essere entrata in gioco in modo operativo. “Come prevede la Loc (Legge organica comunale) – sottolinea il caposezion­e Marzio Della Santa –di fronte a situazioni simili la responsabi­lità è locale”. Un intervento dell’Autorità di vigilanza potrà rendersi necessario qualora uno o più messaggi suppletori che saranno elaborati dal Municipio non dovessero essere accettati dal legislativ­o.

Dito puntato anche sulla direzione lavori

Una frase che aiuta a inquadrare il problema secondo l’ottica municipale, l’ha pronunciat­a in conferenza stampa il vicesindac­o Andrea Bersani,

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland