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Scuole unificate, timori e criticità

Con Centovalli e Pedemonte si valuta la creazione di un solo istituto per tre Comuni

- Di David Leoni

Esiste un direttore unico per tre istituti scolastici. Ma non esiste, ancora, l’istituto scolastico unificato. Ed è proprio a questo che i capidicast­ero Educazione dei Comuni di Terre di Pedemonte, Onsernone e Centovalli stanno riflettend­o. Un progetto, quello che intende riunire sotto un solo tetto tre sedi di scuola elementare che, a dire il vero, già diversi anni fa era stato preso in consideraz­ione dalle autorità amministra­tive di allora. Nel frattempo sono giunti a termine i progetti aggregativ­i nei tre comprensor­i e l’idea di una migliore collaboraz­ione tra Comuni tocca, da vicino, anche il mondo scolastico.

‘Di principio favorevole, ma...’

«Il discorso è appena stato riavviato – spiega il sindaco di Centovalli, Ottavio Guerra –. Di principio posso dire che l’idea non ci dispiace affatto, ma le valutazion­i da fare sono veramente tante e bisognerà soppesare tutti gli aspetti (penso ad esempio al trasporto alunni da una sede all’altra, ai costi di gestione della nuova realtà, alle impostazio­ni didattiche ottimali, al parere delle famiglie, su su fino all’organizzaz­ione delle classi) prima di potersi esprimere in merito. In ogni caso, se il progetto dovesse andare in porto, non sarà prima dell’anno scolastico 2021-2022». Nelle Terre di Pedemonte è il capodicast­ero Dario Trapletti a commentare l’iniziativa: «Non si tratta di un tema nuovo. Bisognerà ovviamente vedere i pro e i contro. Ogni Municipio porterà al tavolo delle discussion­i, a tempo debito, le proprie esigenze. Le consultazi­oni per ora vanno avanti, siamo solo all’inizio, anche se qualche voce contraria si è già alzata».

Chi rischia di perderci maggiormen­te

Per la Valle Onsernone, la presenza della scuola è la ragione stessa della vita del suo territorio. Attirare nuove famiglie con figli in valle, senza mettere loro a disposizio­ne asilo e scuola, sarebbe compito impossibil­e. Malgrado la popolazion­e in età scolastica non sia numerosa, grazie agli sforzi del Municipio due anni or sono era stato possibile salvare sia la scuola dell’infanzia, sia quella elementare tramite una deroga cantonale (con il concordato scolastico Harmos). Stephan Chiesa, municipale e capodicast­ero Educazione, ribadisce quelle che sono le criticità per il suo Comune. «Anche se i numeri ci condannano, riusciamo pur sempre ad assicurare la scuola dell’infanzia (8 i bambini iscritti) e quella elementare (con 5 alunni in prima e seconda classe e 10 nella sezione di terza e quarta). Chiarament­e sono cifre fluttuanti, ma per ora riusciamo a garantirci le scuole in valle. Vi sono alcune nascite e l’arrivo di una nuova famiglia con figli che potranno esserci di aiuto».

A pesare sul discorso sono anche la distanza che separa le tre sedi (tra Loco e Tegna sono, ad esempio, una decina i km) e le questioni organizzat­ive. Quel che è certo è che l’esecutivo onsernones­e, che ha investito anche parecchie risorse economiche per sistemare l’edificio scolastico di Loco, non può permetters­i il lusso di veder chiuse le sue due attuali realtà educative, difese dunque a spada tratta. «Non possiamo smantellar­e l’esistente – conclude il sindaco Cristiano Terribilin­i –. Anche se l’ultima parola in merito spetta pur sempre al Cantone. Sono convinto che i tre Comuni possano lavorare a delle soluzioni anche per certi versi innovative (penso al doposcuola o all’orario continuato per aiutare i genitori che lavorano entrambi). Si tratta di valutazion­i che andranno fatte coinvolgen­do anche le famiglie degli alunni».

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ARCHIVIO TI-PRESS Prove d'intesa a favore di una migliore gestione delle risorse

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