Scuole unificate, timori e criticità
Con Centovalli e Pedemonte si valuta la creazione di un solo istituto per tre Comuni
Esiste un direttore unico per tre istituti scolastici. Ma non esiste, ancora, l’istituto scolastico unificato. Ed è proprio a questo che i capidicastero Educazione dei Comuni di Terre di Pedemonte, Onsernone e Centovalli stanno riflettendo. Un progetto, quello che intende riunire sotto un solo tetto tre sedi di scuola elementare che, a dire il vero, già diversi anni fa era stato preso in considerazione dalle autorità amministrative di allora. Nel frattempo sono giunti a termine i progetti aggregativi nei tre comprensori e l’idea di una migliore collaborazione tra Comuni tocca, da vicino, anche il mondo scolastico.
‘Di principio favorevole, ma...’
«Il discorso è appena stato riavviato – spiega il sindaco di Centovalli, Ottavio Guerra –. Di principio posso dire che l’idea non ci dispiace affatto, ma le valutazioni da fare sono veramente tante e bisognerà soppesare tutti gli aspetti (penso ad esempio al trasporto alunni da una sede all’altra, ai costi di gestione della nuova realtà, alle impostazioni didattiche ottimali, al parere delle famiglie, su su fino all’organizzazione delle classi) prima di potersi esprimere in merito. In ogni caso, se il progetto dovesse andare in porto, non sarà prima dell’anno scolastico 2021-2022». Nelle Terre di Pedemonte è il capodicastero Dario Trapletti a commentare l’iniziativa: «Non si tratta di un tema nuovo. Bisognerà ovviamente vedere i pro e i contro. Ogni Municipio porterà al tavolo delle discussioni, a tempo debito, le proprie esigenze. Le consultazioni per ora vanno avanti, siamo solo all’inizio, anche se qualche voce contraria si è già alzata».
Chi rischia di perderci maggiormente
Per la Valle Onsernone, la presenza della scuola è la ragione stessa della vita del suo territorio. Attirare nuove famiglie con figli in valle, senza mettere loro a disposizione asilo e scuola, sarebbe compito impossibile. Malgrado la popolazione in età scolastica non sia numerosa, grazie agli sforzi del Municipio due anni or sono era stato possibile salvare sia la scuola dell’infanzia, sia quella elementare tramite una deroga cantonale (con il concordato scolastico Harmos). Stephan Chiesa, municipale e capodicastero Educazione, ribadisce quelle che sono le criticità per il suo Comune. «Anche se i numeri ci condannano, riusciamo pur sempre ad assicurare la scuola dell’infanzia (8 i bambini iscritti) e quella elementare (con 5 alunni in prima e seconda classe e 10 nella sezione di terza e quarta). Chiaramente sono cifre fluttuanti, ma per ora riusciamo a garantirci le scuole in valle. Vi sono alcune nascite e l’arrivo di una nuova famiglia con figli che potranno esserci di aiuto».
A pesare sul discorso sono anche la distanza che separa le tre sedi (tra Loco e Tegna sono, ad esempio, una decina i km) e le questioni organizzative. Quel che è certo è che l’esecutivo onsernonese, che ha investito anche parecchie risorse economiche per sistemare l’edificio scolastico di Loco, non può permettersi il lusso di veder chiuse le sue due attuali realtà educative, difese dunque a spada tratta. «Non possiamo smantellare l’esistente – conclude il sindaco Cristiano Terribilini –. Anche se l’ultima parola in merito spetta pur sempre al Cantone. Sono convinto che i tre Comuni possano lavorare a delle soluzioni anche per certi versi innovative (penso al doposcuola o all’orario continuato per aiutare i genitori che lavorano entrambi). Si tratta di valutazioni che andranno fatte coinvolgendo anche le famiglie degli alunni».