Riaprire i lidi? ‘Il 15 o 19 giugno’
Le ipotesi del capodicastero Roberto Badaracco che non esclude ingressi limitati
Detto dell’acqua che non rappresenta un vettore di contagio del virus, sulle piscine comunali quali orizzonti si possono prefigurare? Di certo il 1° maggio, tradizionale data di riapertura dei lidi di Lugano, andrà deserto a causa del coronavirus. Ma un ipotetico ‘timing’ per l’accesso alle strutture balneari cittadine, ancorché il condizionale sia d’obbligo, c’è: lunedì 15 o venerdì 19 giugno, vale a dire il periodo in coincidenza con l’inizio delle vacanze scolastiche. A indicarlo, interpellato da ‘laRegione’, il capodicastero Cultura, sport ed eventi di Lugano, Roberto Badaracco.
«Stiamo valutando questo tema della riapertura dei lidi proprio in queste settimane. Tutto dipende comunque dalle disposizioni che arriveranno a livello federale e cantonale.
Berna, ad oggi, in merito alle diverse fasi di riapertura, non ha ancora parlato di strutture sportive, ciò che ha suscitato pressioni sull’Ufficio federale dello sport da parte di numerose e importanti associazioni e di operatori sportivi. Un gruppo di lavoro sarebbe all’opera per studiare la problematica sia dal profilo sportivo sia della gestione delle strutture balneari, con riuniti al tavolo anche i responsabili di associazioni e di capidicastero preposti a questa tematica: ci si sta chinando su quali misure si possano applicare per garantire attività in sicurezza, così che ci si potrà trovare pronti nel momento in cui le autorità daranno il via libera a bagni pubblici e ad attività sportive: da una consultazione interna e da una prima direttiva che stanno approntando, sembra che tra qualche giorno si vorrebbe arrivare a indicare una tempistica per la loro riapertura. A quanto pare si starebbe pensando a una data utile per la terza fase, dunque quella dell’8 giugno, fermo restando che questa prima fase funzioni e non coincida con un aumento dei contagi».
Quali ostacoli prevedete? «Il problema, per le strutture sportive, è che dal momento che sarà data luce verde, poniamo l’8 giugno, data indicata da Berna, occorrono comunque ancora almeno due settimane di manutenzione, pulitura, riempimento delle vasche, smontaggio del pallone del Lido utilizzato in inverno, prima di poter riaprire. Fatte queste considerazioni e se tutto andrà bene e i contagi saranno sotto controllo, si può dunque ipotizzare l’inizio della stagione balneare a Lugano a partire dal periodo estivo delle scuole, ossia a partire da metà giugno-19 giugno. Se invece le cose non andassero per il verso giusto e ci fosse un nuovo picco, tutto sarà rivalutato e le date si posticiperanno».
No a cabine in plexiglas
In Italia, in tema di riapertura delle spiagge, di recente si sono ipotizzate soluzioni audaci, quali la posa di cabine in plexiglas, con lettini e ombrelloni all’interno. Fantascienza o una via praticabile? «Lo abbiamo valutato, ma ci siamo detti che occorre un equilibrio a livello di spesa e investimenti, di impegno finanziario e logistico. Siamo piuttosto propensi, invece, a mettere dei limiti ridotti sul numero di ingressi alle piscine e a dare priorità ai domiciliati di Lugano, con un preciso numero di metri quadrati a disposizione per assicurare le distanze sociali e le misure igieniche. Con poi, progressivamente, un’apertura anche al resto della popolazione. Numerosi sono i bagnini e il personale addetto alle piscine in attesa: l’esito del concorso è per ora bloccato, ma per i precari che non hanno nessuna entrata stiamo valutando che tipo di aiuti potremo dare». Se apertura potrà essere, Lugano guarda complessivamente a tutte le sue strutture balneari disposte sul proprio territorio: innanzitutto al suo lido più grande e di lunga tradizione, dotato sia di piscine sia della mirabile apertura sul lago, orizzonte suggestivo e dal profilo paesaggistico luogo incantevole. Vi sono poi il lido Riva Caccia, zattera sul lungolago; il Lido San Domenico a Castagnola, nella maggior parte dei giorni preziosa oasi di pace; e il Lido di Carona, situato in altura, inserito nel verde, e ricco di punti di svago.
E una seconda data importante è quella dell’11 maggio, per la prevista riapertura della scuole dell’obbligo. Il sindaco, Marco Borradori, ha già espresso le proprie riserve. Cosa ne pensa il Municipio? «Ne abbiamo discusso, ma non abbiamo ancora votato. Ci chineremo sul tema nella seduta di giovedì. Ma personalmente – prosegue Roberto Badaracco – penso che se saranno date le misure di sicurezza e di igiene, Lugano dovrà allinearsi con la decisione del Cantone contro cui non auspico una collisione. Oltretutto i singoli Comuni non hanno facoltà di chiudere le singole scuole, potrebbe infatti essere una decisione illegale. Solo se l’edificio scolastico presentasse problemi che mettono a repentaglio gli allievi, i Comuni possono decretarne la chiusura».