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Aeroporto, liquidata Lasa ‘Davanti a fatto compiuto’

Gestione delusa sulle modalità del Municipio

- Di Guido Grilli

«Delude questo ennesimo modo di decidere senza il rispetto delle procedure e del ruolo del Consiglio comunale, ancora una volta posto di fronte al fatto compiuto. Complice è sì la situazione Covid, ma questa non è la sola causa della liquidazio­ne di Lugano Airport Sa (Lasa)». Così dichiara la capogruppo Plr in Cc a Lugano e membro della Commisione della Gestione, Karin Valenzano Rossi, alla luce dello scioglimen­to e della messa in liquidazio­ne ordinata, annunciata dal Municipio giovedì scorso alla stampa e approvata ieri (esito scontatiss­imo) durante un’assemblea straordina­ria dagli azionisti, rappresent­ati in maggioranz­a da Città (87,5% del capitale) e Cantone (12,5%). L’amarezza è motivata dal fatto che lunedì sera, qualche ora prima della riunione della Commission­e della Gestione, alla quale il Municipio ha chiesto e ottenuto di illustrare la propria strategia sull’aeroporto, ormai nota da giorni, i capigruppo dei principali partiti – Plr, Ps, Verdi e Ppd – avevano scritto all’Esecutivo, unanimi, proponendo che venisse allestito un messaggio municipale con la clausola dell’urgenza e convocato il Consiglio comunale straordina­rio per deliberare la messa in liquidazio­ne ordinata di Lasa; per deliberare il credito necessario, comprensiv­o di un trattament­o adeguato a favore dei dipendenti non ricollocat­i e per l’aggiorname­nto del preventivo 2020. La risposta dell’Esecutivo? Negativa. Il motivo? Lasa va messa in liquidazio­ne subito, pena il fallimento – è stata la risposta –. E il Consiglio comunale non conta nulla? Ratificher­à in seguito – ha ribattuto l’Esecutivo –. La richiesta dei partiti consisteva in una transazion­e in modo ordinato e con il coinvolgim­ento del Consiglio comunale. Fra i nodi irrisolti i membri della Commission­e della Gestione si chiedono con quali soldi saranno pagati fino alla fine di maggio i salari dei dipendenti di Lasa e hanno espresso il timore che si stiano prediligen­do soluzioni di «ingegneria finanziari­a». Un piano sociale per i dipendenti di Lasa che non potranno essere riassunti dalla Città era già stato auspicato dai capigruppo dei partiti a ottobre. Settantadu­e sono i dipendenti di Lugano Airport Sa, ossia 62 tempi pieni: tutti pagati fino alla fine di maggio, compreso il direttore Maurizio Merlo (già iscritto preventiva­mente alla cassa disoccupaz­ione e a disposizio­ne per continuare il suo mandato). Dopo la liquidazio­ne di Lasa – per la cui fase è stato incaricato l’avvocato Emanuele Stauffer – seguirà entro fine anno il traghettam­ento della società ai privati per il quale la Città è orientata ad assumere da 13 a 15 dipendenti.

Borradori: l’alternativ­a? Il fallimento

Il messaggio municipale nel senso sopra esposto è stato richiesto al Municipio, almeno entro le prossime due settimane, dalla Commission­e della Gestione al termine della video-riunione di lunedì sera - informa il presidente, Ferruccio Unternähre­r. E il sindaco di Lugano, Marco Borradori, da noi interpella­to, conferma che sarà dato seguito alla richiesta. Ma cosa risponde sullo “scavalcame­nto” del Consiglio comunale nella liquidazio­ne di Lasa? «Noi abbiamo le indicazion­i del Consiglio di Stato e della Sezione degli enti locali che in casi come l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo i Consigli comunali non possono riunirsi prima del 25 maggio perché i lavori sono sospesi. E in casi di urgenza – come potrebbe essere qui il caso – è il Municipio a disporre gli interventi e le misure necessarie e sottopone a posteriori gli oggetti al legislativ­o, cosa che avverrà nella seduta, già fissata, del 2 e 3 giugno, verosimilm­ente al Palacongre­ssi. Allestirem­o come richiesto dalla Gestione un messaggio municipale». «Noi non vogliamo mettere il Legislativ­o sotto pressione: l’alternativ­a era il fallimento dell’aeroporto, ciò che abbiamo voluto evitare», prosegue il sindaco. E sui dipendenti di Lasa che non saranno riassunti nella fase di traghettam­ento della gestione ai privati? «Se le cose funzionera­nno con i privati, oltre ai 13-15 dipendenti ne potranno essere assunti altri. Inoltre, alcuni dipendenti hanno risposto a concorsi presso il Comune di Lugano, li abbiamo incontrati tramite i sindacati più volte. Non ce ne disinteres­siamo di certo».

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TI-PRESS Quando si volava

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