Regione Lombardia chiede un piano di riapertura
Con una lettera al presidente del Gran Consiglio
Aumentano gli appelli a qualsiasi livello, all’elenco si è aggiunto anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per sbloccare la situazione dei valichi chiusi, con conseguenze pesantissime per i frontalieri, soprattutto dopo che in Ticino sono riprese molte attività. Nelle ultime ore, presidente e vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi e Francesca Brianza, hanno inviato una lunga lettera al presidente del Gran Consiglio ticinese Claudio Franscella. “In virtù dei positivi rapporti di lavoro e delle numerose occasioni di collaborazione transfrontaliera, con la presente desideriamo portare alla Vostra attenzione la delicata situazione che si sta verificando in questi giorni lungo le tratte stradali a ridosso dei confini italosvizzeri – scrivono Fermi e Brianza –. Una conseguenza che si sta riscontrando in seguito alla riapertura delle molteplici attività economiche che insistono sul Vostro territorio. A fronte della chiusura dei valichi secondari numerosi frontalieri sono costretti ad affrontare lunghissime code”. “Una situazione – sottolinea l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale lombardo – che comporta notevoli disagi non solo per gli automobilisti in transito, ma anche per i residenti dei Comuni di frontiera interessati dal passaggio dei mezzi. La limitazione degli spostamenti transfrontalieri, che sta già creando notevoli problemi viabilistici e ambientali, comporterà maggiori criticità a seguito dei graduali allentamenti previsti per le prossime settimane. Pur consapevoli della delicata situazione esistente, nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19, vi chiediamo di valutare un piano per la riapertura dei valichi secondari tra Ticino e Lombardia, che faccia convergere il diritto alla salute pubblica con quello al lavoro”.