Lo spuntino è ‘spesa’: multata in dogana
“Avevo lavorato tutto il giorno (in ospedale a Bellinzona, ndr) e non avevo avuto il tempo di mangiare, per cui ho fatto una piccola spesa, qualcosa per mangiare prima di prendere servizio (guardia medica a Erba, ndr), anche per il collega che avrebbe lavorato con me. Ho preso i sacchetti della spazzatura, qualche frutto e verdura. Quello che ho avanzato l’ho messo in auto per portarlo a casa. Non pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato. È vietato andare dalla Svizzera all’Italia per fare la spesa, ma non è che io sia andata a fare la scorta di cibo. E poi a Erba sono andata per lavorare, non certo per la spesa”. È il racconto che Volha Zhuk, 46enne medico di origini bielorusse dallo scorso anno in servizio a Bellizona e volontaria a Erba da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus, ha fatto al ‘Corriere della Sera’. Per quanto stava portando a casa è stata sanzionata: una multa da 375 euro. “Entrava in Italia per comprovate esigenze lavorative, ma al ritorno veniva rinvenuta nel suo autoveicolo spesa varia’”, si legge nel verbale che segnala lo “spostamento immotivato al di fuori del proprio comune e oltre il confine”. Insomma, un verbale che approva il passaggio della frontiera per lavorare ma non per la spesa. “In dogana sono rimasta parecchio tempo per spiegare la situazione: ho mostrato lo scontrino ma è stato tutto inutile. Ho lasciato l’Italia per andare a lavorare in Svizzera perché preferisco il sistema elvetico della medicina di base, dove ho più autonomia e maggior soddisfazioni. Quando in Italia è scoppiata l’emergenza e sono venuta a conoscenza che cercavano medici mi sono immediatamente messa a disposizione. Questa multa mi ha amareggiata”.