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‘Dare nome e cognome per tutelare sé stessi’

- SimCa/Ats

Lunedì scatta una nuova fase. Ristoranti, bar e negozi aperti, ma con molte limitazion­i: tutti seduti, niente slot machine o karaoke, quattro per tavolo, distanze di due metri da rispettare o separazion­i, igiene per le mani (vedi infografic­a). Non sarà obbligator­io dare i propri dati personali prima di bere un caffè o mangiare una pizza, ma farlo permetterà alle autorità di rintraccia­rvi se il cameriere si ammala. “Durante il servizio, la distanza minima di 2 metri viene regolarmen­te infranta ed è dunque possibile la trasmissio­ne del virus. È quindi nell’interesse dei clienti lasciare i propri dati”, ha spiegato ieri Daniel Koch, delegato federale per il Covid-19. “Il Consiglio federale vuole evitare di imporre questa misura. Il suo scopo è tracciare i contatti in caso di contagi. Ci appelliamo alla responsabi­lità di ciascuno: lasciare un recapito per tavolo”, ha ribadito il ministro della Sanità Alain Berset. I dati saranno utilizzati unicamente a tale scopo. In questa nuova fase, il nuovo motto di un Berset pacatament­e ottimista è “siamo cauti ma pragmatici. Anche se i contagi sono diminuiti il virus è sempre presente. Il tracciamen­to ci accompagne­rà a lungo, finché non avremo un vaccino”.

Verso un allentamen­to per le case anziani

Parlando delle persone vulnerabil­i, Berset ha detto che possono adattare il loro comportame­nto all’evoluzione della situazione. Evitando le ore di maggiore affluenza potranno ora, “con la necessaria prudenza”, uscire di casa. Sarà anche immaginabi­le, a talune condizioni, riammetter­e le visite alle persone sole, in particolar­e nelle case per anziani. Nuove raccomanda­zioni saranno pubblicate dall’Ufsp nei prossimi giorni. Le decisioni finali in proposito spetterann­o però ai Cantoni.

Nuove disposizio­ni alle frontiere

L’esecutivo ha poi deciso di creare le basi legali (dentro la legge sulle epidemie) per introdurre l’app per smartphone per il tracciamen­to di prossimità che sarà testata a breve. Precisate sempre ieri anche le modalità della riapertura parziale delle frontiere. Priorità sarà data alle domande dei lavoratori provenient­i dall’Ue/Aels e dai Paesi terzi presentate già prima dell’emergenza coronaviru­s. Sarà permessa l’entrata in Svizzera pure agli stagionali che da anni sono impiegati dallo stesso datore di lavoro con un contratto a tempo determinat­o. Previste anche eccezioni per attività lucrative di breve durata improrogab­ili a causa di un interesse economico cogente.

Le nuove disposizio­ni sulle frontiere permettera­nno anche il ricongiung­imento familiare per i cittadini svizzeri e per quelli dell’Ue/Aels. Prevista inoltre la riapertura di ulteriori valichi di frontiera. I controlli rimarranno in ogni caso in vigore.

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KEYSTONE Alain Berset

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