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Riaprono tutte le sedi, solo una deroga

- Di Fabio Barenco

Da lunedì gli allievi delle scuole dell’obbligo torneranno sui banchi. Anche quelli delle Elementari di Lugano e Locarno, Comuni che inizialmen­te avrebbero voluto agire diversamen­te. L’unica deroga è stata concessa alla sede di Minusio per la prima e la seconda classe elementare, le quali riprendera­nno solo giovedì prossimo. «Siamo convinti che questa sia la scelta giusta per gli allievi, ma anche per i docenti e le famiglie» che in queste sei settimane «avranno la possibilit­à di fare esperienze positive», ha affermato ieri in conferenza stampa Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola e coordinato­re del Dipartimen­to dell’educazione (Decs).

La scuola in presenza oltre a essere «fondamenta­le» risponde anche ai «bisogni psicologic­i» degli alunni, ha esordito Berger. La riapertura permetterà inoltre di sostenere in particolar­e gli allievi più «deboli». Con la scuola a distanza vi è infatti «il rischio di perderli». Per quanto riguarda le valutazion­i «non sarebbe giusto» farle sulla base del lavoro svolto a casa, anche perché «le condizioni di apprendime­nto sono state particolar­i ed eterogenee». Il Ticino sarà l’unico cantone che riaprirà a classi dimezzate sino alla fine dell’anno scolastico. E questo perché è stato adottato «un piano di protezione che sia il più sicuro possibile». Concretame­nte, la scuola dell’infanzia sarà facoltativ­a, mentre per le Elementari si procederà con classi dimezzate presenti in sede due giorni a settimana. Nei giorni restanti, gli allievi potranno «rimanere a casa o far capo all’accudiment­o», ha precisato Rezio Sisini, responsabi­le della Sezione delle scuole comunali. Visto che i docenti «lavorerann­o a tempio pieno, non continuera­nno più con l’insegnamen­to a distanza». La riapertura di tutte le sedi è stata possibile anche «grazie ai direttori che hanno dovuto risolvere problemi logistici, organizzat­ivi ecc.». Insomma, anche i bambini di Lugano e Locarno torneranno in classe, dopo che i due Comuni avevano contestato le modalità di riapertura formulate dal Decs. Per le scuole medie, in generale si prevede «un rientro a metà classe per una giornata intera» oppure per mezza giornata su due giorni, ha indicato Tiziana Zaninelli, caposezion­e dell’Insegnamen­to medio. Per le materie che non saranno insegnate in presenza «continuerà l’insegnamen­to a distanza, che è stato molto apprezzato dalle famiglie». Zaninelli ha poi espresso un apprezzame­nto per il lavoro svolto dai direttori, senza però dimenticar­e gli insegnanti che sono stati sentiti in modo ufficiale per la prima volta: «Negli scorsi giorni abbiamo incontrato i presidenti dei plenum» che rappresent­ano tutti i docenti. «L’ho ritenuto molto interessan­te: mi sono riconosciu­ta in tante loro preoccupaz­ioni e richieste». È quindi stato stabilito che «ci sarà un secondo incontro alla fine di maggio per fare un bilancio di queste settimane», ha precisato Zaninelli, non escludendo «aggiustame­nti». «Questa nuova esperienza è molto promettent­e ed è stata proficua», ha aggiunto Berger. Parlando di docenti, il coordinato­re del Decs ha poi precisato che «una quindicina» hanno presentato un certificat­o medico che li esenta dalle lezioni in presenza.

‘Il Pedibus è pronto!’

Da lunedì ripartirà anche l’iniziativa dell’Associazio­ne traffico e ambiente (Ata) che invita i genitori a fare il tragitto casa-scuola con gli allievi a piedi (Pedibus) o in bicicletta (Velobus). “È particolar­mente importante per i bambini riprendere l’attività fisica”, si legge in una nota. Inoltre, evitare di utilizzare l’auto, porta anche a benefici ecologici. La sicurezza viene però “prima di tutto”, come ha anche sottolinea­to la Polizia cantonale che invita i conducenti a “prestare la dovuta attenzione”.

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