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La cantante della risaia domenica alla Rsi

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Dal 1927 al 1952: 25 anni a fare la mondina, a strappare le erbacce che tagliano le dita dai campi di riso, con l’acqua fino alle ginocchia. Giovanna Daffini ha iniziato a 13 anni: vitto e alloggio, cioè riso e fagioli e stanzoni immensi. A fine stagione, il solito imbroglio del padrone: quattro soldi e un sacco di riso.

Non è ‘Riso amaro’ con Silvana Mangano, ma ‘Amata genitrice’, il documentar­io che Victor Tognola ha dedicato a Giovanna Daffini per i cinquant’anni dalla scomparsa della cantante delle risaie. Giovanna è infatti la protagonis­ta dello spettacolo “Bella Ciao” che fa scandalo al Festival dei due mondi di Spoleto, dove i benpensant­i insieme ai fascisti tentano di distrugger­e il palcosceni­co.

Il documentar­io segue origini e percorsi di quei canti popolari di protesta, che dalla Bassa Padana, a partire dagli anni ’65-’70, sono arrivati fino a noi, in Ticino e nei Grigioni italiani. Un destino incrociato ha voluto che lo scopritore di Giovanna Daffini, l’etnomusico­logo Roberto Leydi, lasciasse qui in Ticino, prima di morire, il suo Fondo con le registrazi­oni originali dei canti.

In occasione della festa della mamma, domenica 10 maggio alle 22.50, il documentar­io coprodotto da Frama Film Internatio­nal e Rsi andrà in onda in prima visione su Rsi La2.

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Giovanna Daffini con il marito Vittorio Carpi

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