Che cos’è la felicità?
La felicità è complessa. Per questo motivo non esiste un’unica teoria ma diverse interpretazioni. Secondo una teoria molto diffusa in ambito accademico, la felicità è soggettiva e comprende in generale tutti gli elementi piacevoli e spiacevoli della vita. La felicità è quindi definita come benessere soggettivo (subjective well-being) che si compone di tre elementi. Il primo è la nostra personale valutazione di quanto siamo soddisfatti della nostra vita sia in termini generali che per ambiti specifici come il lavoro, le relazioni sociali e la salute. Gli altri due elementi sono la presenza di sentimenti positivi e negativi che non sono altro che emozioni e stati d’animo piacevoli come gioia, euforia e affetto, oppure sgradevoli come rabbia, vergogna e tristezza. In contrapposizione con la definizione di benessere soggettivo, altri ricercatori hanno coniato il termine di benessere psicologico (psychological well-being) come misura della felicità e hanno proposto un concetto che si basa su sei elementi: pensare e vivere in modo indipendente (autonomia), affrontare nuove sfide e crescere (crescita personale), essere positivi verso noi stessi (auto-accettazione), avere uno scopo nella vita, essere padroni delle nostre azioni (padronanza) e coltivare relazioni sociali intime e affettive (relazioni positive). Alcuni ricercatori hanno elaborato altre teorie. Una di queste teorie si concentra sul livello di coinvolgimento nelle attività che svolgiamo. Secondo questa teoria siamo felici quando siamo completamente assorbiti da ciò che stiamo facendo. Un’altra teoria afferma che i tre elementi chiave della felicità sono l’autonomia nel prendere decisioni, l’essere connessi con gli altri e l’avere le competenze e la maestria in ciò che facciamo (teoria dell’autodeterminazione). Mentre una terza teoria più generale afferma che una vita ben vissuta necessita di emozioni positive, impegno, relazioni sociali, scopo nella vita e successo (teoria del benessere o modello PERMA). Tutte le teorie hanno in parte ragione. I ricercatori sono arrivati infatti a credere che la felicità sia meglio concepita come un fenomeno multidimensionale che include tutti gli aspetti delle varie teorie.