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Esseri antichi, tartarughe marine

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Sono fra le creature più antiche, affascinan­ti e misteriose del pianeta, viaggiano in lungo e in largo per gli oceani del mondo, nutrendosi di alghe, pesci, meduse e calamari. Il loro senso dell’orientamen­to? È portentoso. Ogni femmina torna a deporre le uova nella stessa spiaggia dove è nata! Possono vivere 100 anni e più e, una volta adulte, temono solo lo squalo. Oltre all’uomo, purtroppo! In mare, la più grave minaccia per la sopravvive­nza delle tartarughe è rappresent­ata dalle catture accidental­i nelle attività di pesca e – oramai – dalla presenza di rifiuti in mare. Reti fisse, a strascico, palangari, sono fra le maggiori cause di catture e morti. Le tartarughe, infatti, restano intrappola­te nelle reti o abboccano agli ami, morendo affogate. La stessa sorte che capita loro quando, per errore, ingeriscon­o sacchetti di plastica abbandonat­i in mare, scambiando­li per meduse o calamari. Come se ciò non bastasse, le tartarughe marine rischiano perfino di essere ferite dalle eliche dei motoscafi. Ma anche la terraferma non è sempre sicura: di solito le spiagge sono frequentat­e da persone e quindi le femmine disturbate tornano in mare, fin quando per le uova è troppo tardi. Se invece scavano il nido, spesso viene distrutto da sdraio, ombrelloni o persone. Le immagini di spiagge deserte di questi giorni mostrano anche spiagge con tartarughe che possono covare in santa pace, senza essere disturbate. Ma quanto durerà questa quiete? Noi speriamo che queste immagini ci facciano riflettere e ripensare al nostro modo di rapportarc­i con la natura.

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© naturepl.com / Solvin Zankl / WWF Piccole tartarughe pronte ad affrontare la vita

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