Cst, filtra un po’ di luce dai cancelli
Bixio Caprara sull’apertura ‘per gradi e con rigoroso rispetto del concetto di protezione’
I cancelli non sono ancora stati aperti, e le misure di protezione della salute al suo interno restano restrittive, rigorosamente fedeli alle direttive emanate dalle autorità federali e cantonali. Tuttavia uno spiraglio di luce filtra, attraverso le porte del Centro nazionale di Tenero, fulcro dello sport in senso lato. Seppur per gradi, il Cst sta tornando ad accogliere atleti (di punta) e allenatori, in un processo lento avviato lunedì con l’ingresso di delegazioni delle federazioni di nuoto, sci freestyle e ginnastica artistica. «Tornare a vedere nuotatori in piscina e atleti che si allenano al centro è di grande conforto, sul piano psicologico», conferma Bixio Caprara, direttore di una struttura che ha ripreso l’attività, pur senza aver aperto i battenti al pubblico e alla maggior parte dei corsi che è solita ospitare di questi tempi. «I cancelli non li abbiamo ancora aperti – precisa Caprara –. Il Cst è a disposizione solo ed esclusivamente delle federazioni che sono in regola con il protocollo legato alla salute e con il concetto di protezione che abbiamo elaborato per il Centro, debitamente approvato». Per essere chiari, quindi, «il Cst non è aperto al pubblico, bensì solo alle federazioni autorizzate».
Attesa per il 27 maggio
Un ulteriore passo verso la ‘normalizzazione’, ammesso che di normalità sia lecito parlare, lo si potrà semmai fare dall’8 giugno. «Attendiamo con ansia la seduta del Consiglio federale del 27 maggio, una data cruciale per le sorti (anche) dello sport, la cui ripresa potrebbe ricevere nuovi impulsi a partire dall’8 giugno. A fine mese ne sapremo di più sui mesi estivi, per quanto riguarda anche i campeggi, per esempio. Al momento restano chiusi. Il centro è stato svuotato dei campi scolastici tradizionali, che solitamente ospitiamo nei mesi di maggio e giugno».
Lavori in corso, quindi. Nel rigoroso rispetto di severe normative sanitarie. «Sono in discussione parecchie situazioni. Le federazioni stanno riprogrammando l’intera stagione, non è stato ancora chiarito tutto circa la ripresa delle attività e di certi campionati. Si cerca di capire come muoversi. È un “work in progress”, ogni giorno c’è qualcuno che chiede, che si fa avanti. Verifiche sono continuamente in corso».
Nuoto, freestyle e ginnastica hanno preso possesso delle strutture del Cst. Almeno parzialmente. «Abbiamo ricominciato, sì, ma molto lentamente. Adottiamo misure molto restrittive: le camere vengono occupate individualmente, l’uso degli spogliatoi è vietato, ciascuno fa la doccia nella propria camera, la mensa è occupata solo da una sessantina di posti, anche se sarebbe pronta a ospitarne quattro volte tanto. È in vigore una serie di limitazioni molto restrittive secondo un concetto di protezione adottato anche da noi per il
Centro stesso. Da lunedì ospitiamo tre federazioni forti di un concetto di protezione e di sicurezza approvato dal gremio costituito dall’Ufficio federale dello sport, dall’Ufficio federale della Sanità pubblica e da Swiss Olympic. Hanno potuto riprendere l’attività previa presentazione di un protocollo che contempla le specificità della propria disciplina di riferimento».