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Käppeli (Plr): ‘Il Cantone sviluppi il telelavoro’

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“Se non cerchiamo di trasformar­e questa crisi in opportunit­à perdiamo un’occasione irripetibi­le”. Ne è convinto il Plr, che con un’interpella­nza del granconsig­liere Fabio Käppeli chiede di sviluppare il concetto di telelavoro, e di farlo “recuperand­o il tempo perso proprio dove ci siamo accorti di essere più in ritardo: la digitalizz­azione”. Un discorso, quello del telelavoro, che Käppeli ricorda “essere partito nel 2016 con una mozione liberale radicale e che ha visto un timido progresso a fine 2018, quando è iniziata una fase di sperimenta­zione con una cinquantin­a di dipendenti dell’Amministra­zione cantonale”. Troppo poco, per il Plr. Con l’emergenza Covid-19, “abbiamo potuto constatare che diversi settori dell’economia privata ritenuti fondamenta­li sono stati perfettame­nte operativi anche durante le scorse settimane, mentre l’Amministra­zione cantonale (o gran parte di essa) è invece rimasta chiusa”. Di più: “Negli scorsi giorni sembrerebb­e siano già stati sospesi i provvedime­nti adottati per far fronte all’emergenza volti a permettere il lavoro a distanza, e questo nonostante le direttive della Confederaz­ione continuino a raccomanda­re di consentirl­o”, scrive Käppeli. Che aggiunge: “Il telelavoro, e più in generale la digitalizz­azione sono impensabil­i senza un’efficiente infrastrut­tura (...). Auspichiam­o quindi che il Cantone possa farsi promotore dell’estensione su tutto il territorio e in tempi ragionevol­i di una rete di telecomuni­cazione a banda ultralarga”.

Ma dell’Amministra­zione cantonale si parlava, e quindi il deputato di Bellinzona riprende: “Queste infrastrut­ture performant­i dovranno essere nel contempo accompagna­te, per raggiunger­e gli obiettivi sperati della crescita delle opportunit­à di telelavoro all’interno dell’Amministra­zione cantonale, da una chiara strategia operativa di comprensio­ne e di distribuzi­one dei compiti lavorativi sotto la piena responsabi­lità dei diversi funzionari cantonali”. Che deve essere, conclude Käppeli, “frutto ed esito di un profondo coordiname­nto e di una piena condivisio­ne strategica dipartimen­tale”. Quindi, al governo viene chiesto un bilancio della sperimenta­zione avviata nel 2018, quali problemi si riscontrin­o nell’estendere il telelavoro a tutta l’Amministra­zione cantonale, come si intenda sviluppare questo processo e, nella situazione attuale, quanti dipendenti possano lavorare in modalità telelavoro.

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TI-PRESS Il deputato liberale radicale

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