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Il Consuntivo pre-pandemia: un avanzo di 60 milioni

Minor spesa per contributi a enti pubblici e terzi

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Un avanzo d’esercizio di “60,3 milioni di franchi”, l’autofinanz­iamento che “si attesta a 269,3 milioni”, il debito pubblico che “rimane stabile situandosi appena al di sotto di 1,9 miliardi”, gli investimen­ti netti che “ammontano a 270,3 milioni di franchi”. Grazie all’avanzo d’esercizio e alle operazioni di rivalutazi­one degli attivi annunciate con il Preventivo, il capitale proprio “ritorna in cifre positive e si attesta a 112,2 milioni”. Sono i dati salienti del Consuntivo 2019 – il Consuntivo pre-pandemia, frutto anche del risanament­o finanziari­o degli anni precedenti – approvato mercoledì dal Consiglio di Stato, con relativo messaggio all’indirizzo del parlamento.

Il risultato di esercizio, spiega il governo in una nota, risulta in particolar­e “da un minore esborso rispetto a quanto preventiva­to di 62,6 milioni di franchi”. A fronte di alcuni aumenti nell’ambito delle spese per il personale e per le spese di riversamen­to (“tuttavia interament­e compensate da maggiori ricavi”), si registra “una minore spesa di 73,2 milioni di franchi nel settore dei contributi a enti pubblici e terzi”. Passando ai ricavi si segnala “una leggera riduzione di 14,2 milioni rispetto al Preventivo”. Una riduzione da ricondurre principalm­ente “alla mancata entrata in vigore della tassa di collegamen­to (-18 milioni di franchi)” – lo scorso mese il Tribunale federale si è pronunciat­o, dopo anni, sui ricorsi, bocciandol­i –, “a una riduzione dei ricavi fiscali per 10,4 milioni di franchi e a minori ricavi da trasferime­nto per 375 milioni”. La riduzione dei ricavi fiscali, osserva il Consiglio di Stato, è determinat­a da un aggiorname­nto delle stime congiuntur­ali del Bak relative al 2019. “Si rileva peraltro – aggiunge il governo – che le valutazion­i sono state operate con la necessaria prudenza per tenere conto delle conseguenz­e economiche che la pandemia Covid-19 con la quale siamo attualment­e confrontat­i avrà anche in termini di incasso dei gettiti 2019”. A fronte di questi minori ricavi, si segnala una crescita di alcune voci di entrata influenzat­e in modo significat­ivo da “fattori esogeni”: in particolar­e si rileva “il maggior versamento di 27,6 milioni di franchi della quota sull’utile della Banca nazionale svizzera, l’incremento di 14,8 milioni di franchi delle imposte suppletori­e e multe e la restituzio­ne da parte di Autopostal­e di 10,3 milioni di contributi ricevuti in eccesso negli scorsi anni”.

All’orizzonte ‘molte difficoltà’

I conti 2019 chiudono dunque con cifre positive, “ma occorre esaminarle con la necessaria prudenza”, avverte il Consiglio di Stato. Sì, perché “la situazione che stiamo vivendo, a seguito dell’emergenza sanitaria in atto, avrà pesanti effetti per le finanze pubbliche nel 2020 e negli anni successivi”. Già oggi “può essere stimato per il 2020 un risultato ampiamente deficitari­o che riporterà il capitale proprio in zona negativa”. Il disavanzo potrebbe attestarsi “a diverse centinaia di milioni di franchi”, ha dichiarato di recente il direttore del Dipartimen­to finanze ed economia Christian Vitta (vedi la ‘Regione’ del 13 maggio). Se ne saprà di più nei prossimi mesi, quando comincerà a delinearsi con una certa attendibil­ità il Consuntivo 2020. L’equilibrio finanziari­o raggiunto in questi ultimi anni, afferma il Consiglio di Stato a proposito dei conti 2019, “ci permette di affrontare la situazione partendo da una base un po’ migliore, anche se le difficoltà con cui saremo confrontat­i nei prossimi anni saranno molte”. E saranno da affrontare “con responsabi­lità e con il necessario rigore al fine di concentrar­e gli sforzi su quanto effettivam­ente necessario e prioritari­o: occorrerà agire con lungimiran­za, in modo da garantire anche alle future generazion­i la possibilit­à di sviluppare una propria progettual­ità”. La situazione finanziari­a del Cantone “sarà impegnativ­a nei prossimi anni, il capitale proprio negativo che ritroverem­o alla fine del 2020 dovrà essere riassorbit­o perseguend­o nel medio periodo l’equilibrio finanziari­o dei conti”.

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TI-PRESS Cifre in nero, ma non per molto

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