Un ponte che fa ben sperare
Siamo ben lontani dai numeri degli anni scorsi, ma questo ponte dell’Ascensione pare dare qualche speranza al settore turistico ticinese. «La ripresa per le strutture al di sotto delle 5 stelle è più lenta – precisa Lorenzo Pianezzi, presidente della sezione ticinese di Hotellerie-Suisse –, con un’occupazione ferma attorno al 10-12%, forse qualche punto percentuale in più per il Locarnese. Ma per le strutture di lusso vediamo già che la percentuale riesce a superare il 50%, naturalmente per quegli alberghi che hanno riaperto».
Si tratta di numeri che «fanno ben sperare, anche perché vediamo un buon andamento non solo nei centri cittadini e nelle valli, ma anche nelle zone collinari». Pianezzi ricorda inoltre che «ci aspettiamo un’ulteriore crescita quando si riattiveranno gli impianti di risalita e la navigazione dei battelli, e quando torneranno anche coloro che magari hanno preferito aspettare l’esito delle riaperture sulla curva pandemica».
Ben venga dunque «una campagna potente diretta alla clientela svizzero-tedesca, quella che più si è fatta rivedere in questi giorni, e romanda». L’allusione è alla campagna promozionale avviata da Ticino Turismo: «È importante che si valorizzino atout quali la mediterraneità del Ticino, la possibilità di passare in un quarto d’ora dalla città alla montagna, la varietà di attrazioni e attività a disposizione di ogni tipo di clientela, e naturalmente il blasone enogastronomico. È la prima volta che Ticino Turismo coordina una campagna trasversale per l’intero cantone, e credo che questa idea sollecitata dall’emergenza possa essere presa in considerazione anche in futuro».