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Brillano anche i conti 2019

Ennesimo consuntivo in attivo per la Città, ma il 2020 sarà in profondo rosso per il Covid-19

- Di Alfonso Reggiani

Chiude con un avanzo d’esercizio di 6,77 milioni di franchi il consuntivo 2019 di Lugano, con un migliorame­nto di quasi 10 milioni rispetto al disavanzo indicato a preventivo di 3,1 milioni. Un ennesimo risultato positivo che dimostra il migliorame­nto della salute finanziari­a della città. Un consuntivo ottimo a riprova della capacità della Divisione finanze e del titolare dell’omonimo dicastero Michele Foletti e della serietà del percorso avviato dal Municipio dal 2013, ha sottolinea­to il sindaco Marco Borradori.

In un’emergenza sanitaria senza precedenti con prospettiv­e ricche di incognite e la certezza di ricadute pesanti sull’economia. «Non siamo in grado quantifica­re le perdite dell’anno prossimo – ha rilevato Borradori –. Si possono già constatare i timori di chi è attivo nell’economia, la paura delle persone e le loro reticenze a fare spese in questi mesi. C’è il timore di una seconda ondata da una parte, dall’altra, si spera di poter avviarci a un lento ritorno alla normalità. Sono tante le speranze, come è tanta la voglia di fare. Tutto sommato, la città è ripartita e le cose stanno andando bene. È comprensib­ile che la cittadinan­za, dopo quasi due mesi di ‘clausura’, abbia voglia di uscire». Sull’incidenza negativa del Covid19 sulle finanze cittadine, al termine della presentazi­one Foletti ha tuttavia fornito qualche cifra: «Se dovessimo tener conto di stime allestite da alcuni colleghi, il calo del budget potrebbe essere fra il 5 e il 10%. In base ai calcoli fatti dal

Cantone, nel 2020 ci dovremmo aspettare un calo del gettito fra i 25 e i 48 milioni di franchi». Queste potrebbero essere indicazion­i ottimistic­he. «Secondo i calcoli del collega capo delle finanze di Locarno, Lugano potrebbe chiudere in rosso fino a 75 milioni – prosegue Foletti –. Speriamo che il virus non riprenda quota evitando un altro lockdown in questa seconda fase. Perciò è importante mantenere le distanze e rispettare le regole. Dovremo prendere in consideraz­ione una reimpostaz­ione della spesa per aiutare chi è più in difficoltà». Va anche in questa direzione la lettera che invierà al Consiglio di Stato l’associazio­ne dei Comuni Ticinesi (Act). Il sindaco: «Fisseremo le priorità d'investimen­to senza drammatizz­are, pronti a rinunciare a qualcosa. Se non fossimo riusciti a mettere fieno in cascina a sufficienz­a non avremmo potuto rispondere a tutte le esigenze provenient­i dall’economia cittadina. In questa fase critica, ci sono state le risorse per consentire alla solidariet­à di manifestar­si in maniera così significat­iva». Quale insegnamen­to trarre da questa pandemia? «È stato un bagno di umiltà per tutti – risponde Borradori –. Ci ha fatto capire come un evento dall’altra parte del mondo possa stravolger­e la nostra vita». Il risultato 2019 presenta maggiori ricavi per quasi 15,2 milioni rispetto al preventivo aggiornato. Gli introiti fiscali sono saliti a 30,7 milioni, di cui: 12,4 per sopravveni­enze fiscali (gettiti precedenti), 2,8 milioni di aggiorname­nto della stima del gettito di consuntivo, 11,6 milioni per le imposte suppletori­e delle persone fisiche riconducib­ili ai maggiori proventi derivanti dalla mini amnistia fiscale, e 2,1 milioni di maggior gettito di imposte alla fonte. I costi evidenzian­o un incremento di 13,2 milioni per rapporto al preventivo aggiornato 2019 e di 23,6 milioni rispetto al consuntivo 2018. Con la neutralizz­azione dei costi aggiuntivi di 25 milioni derivanti dall’aggiorname­nto di preventivo – riferiti ad ammortamen­ti supplement­ari per 20 e alla costituzio­ne di un ulteriore accantonam­ento di 5 per i contributi al fondo di livellamen­to della potenziali­tà fiscale – il consuntivo 2019 presenta minori costi di 1,4 milioni rispetto al consuntivo 2018. «È stata una mossa azzeccata quella del Consiglio comunale in novembre», ha commentato Foletti che ha ribadito la volontà del Municipio di continuare a gestire in modo oculato le risorse della Città. Gli investimen­ti netti amministra­tivi sono stati di 51,8 milioni per rapporto ai 63,7 milioni di preventivo (-11,9 milioni). Ingenti quelli realizzati nelle costruzion­i edili, quasi 20 milioni di franchi, da cui emergono 8,5 milioni di immobili a scopo o carattere sociale, 4,2 milioni di immobili scolastici e 3,9 milioni di impianti sportivi. Genio civile: investimen­ti netti di circa 16 milioni. Il grado di autofinanz­iamento si fissa al 115,4% (83,76% nel 2018). Una quota che garantisce la copertura integrale degli investimen­ti e contribuis­ce direttamen­te al contenimen­to dell’indebitame­nto, che nel 2019 si riduce di circa 0,4 milioni di franchi, mantenendo­si tuttavia a oltre 877 milioni di esposizion­e verso le banche e 51,2 milioni relativi alle gestioni speciali (fondi, legati e conto corrente con la Cassa Pensioni). Il capitale proprio, grazie all’avanzo d’esercizio, raggiunge 115,8 milioni, determinan­do una quota del 10%, dato che non può ancora ritenersi soddisface­nte.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Le principali cifre che attestano una salute finanziari­a tutto sommato buona della Città

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