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La Hupac di Chiasso resiste al Covid-19

Nel 2019 oltre un milione di spedizioni

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Il coronaviru­s non è riuscito a fiaccare il principale gestore di rete nel trasporto intermodal­e in Europa. Il Gruppo Hupac, con base operativa a Chiasso, non solo archivia un 2019 da ricordare, ma riesce a fronteggia­re la pandemia riprogetta­ndo la gestione dei terminal e rafforzand­o il lavoro a distanza. Neanche la chiusura dei confini nazionali e il ‘lockdown’ hanno interrotto, infatti, l’attività dell’azienda, che ha potuto così garantire il trasporto merci su rotaia e, quindi, l’approvvigi­onamento di beni di prima necessità. La sfida, però, è tutt’altro che vinta. L’emergenza sanitaria ha costretto a fermare la produzione industrial­e e ciò ha portato a un inevitabil­e crollo del traffico, che si è più che dimezzato, fa sapere il Gruppo in una nota. Ora, “grazie al graduale allentamen­to delle normative – si conferma –, il volume dei trasporti nella rete di Hupac è attualment­e di nuovo in aumento e si attesta oggi a un livello di meno 25 per cento rispetto ai volumi di trasporto pianificat­i”. Hans-Jörg Bertschi, presidente del Consiglio di amministra­zione, si aspetta “una graduale ripresa dei volumi di trasporto in tutta Europa nella seconda metà del 2020”. Il rischio di perdere terreno proprio quando l’azienda è riuscita, per la prima volta, a trasferire oltre un milione di spedizioni di camion dalla strada alla rotaia, è comunque reale. “Il crollo del traffico a livello europeo e il contempora­neo intensific­arsi della concorrenz­a stradale dovuta al calo dei prezzi del gasolio durante la crisi coronaviru­s – si richiama – richiedono misure efficaci a sostegno del trasporto combinato per evitare il ritorno del traffico merci dalla ferrovia alla strada”. Ecco che Hupac si attende un sostegno. In effetti, la Svizzera intende sostenere maggiormen­te il trasporto combinato transalpin­o con le sovvenzion­i già disponibil­i e l’Italia concede sconti sui costi delle tracce a favore delle imprese ferroviari­e. Di conseguenz­a, rilancia Michail Stahlhut, direttore di Hupac Intermodal, “auspichiam­o ulteriori misure per ridurre l’onere dei costi fissi degli operatori del trasporto combinato anche da parte della Germania, il più importante mercato e Paese di transito dell’Europa”. A questo punto, ribadisce, “un sostegno aggiuntivo temporaneo dei prezzi delle tracce e sussidi per il materiale rotabile che non può essere utilizzato durante la crisi consentire­bbe di alleviare la situazione e di contrastar­e una netta riduzione dei servizi di trasporto merci su rotaia. Senza un adeguato supporto, gli operatori del trasporto combinato sarebbero costretti a ridurre la loro offerta, il che inneschere­bbe una pericolosa spirale discendent­e nel trasferime­nto modale”.

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TI-PRESS Investiti 75 milioni

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