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I ‘Disegni’ del Nobel Peter Handke

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Barche a vela, cipressi, funghi, formicai, un topo selvatico, poche figure umane. Sono i soggetti dei disegni di Peter Handke, abbozzati o pienamente tratteggia­ti, alcuni quasi astratti, altri di un’esattezza quasi realistica, raccolti nel libro “Disegni” (Jaca Book, pp 144), che arriva in libreria a inizio giugno, con un testo del filosofo Giorgio Agamben. Composti tra il 2007 e il 2017, questi fogli disegnati mostrano una nuova, inedita luce sullo scrittore Premio Nobel per la Letteratur­a 2019. Dalla metà degli anni Settanta, Handke ha sempre tenuto con sé un taccuino sul quale, oltre a scrivere, disegnava a matita, a penna e a pennarello, con un effetto che cambia di volta in volta. Le vignette hanno titoli sorprenden­ti: “Rane appena nate, ingrandite circa 2 volte”, “Mela da sopra, con resto del fiore, riproduzio­ne di fungo”, “Fiore di tiglio nella tazza di caffè”. Sono frutto di viaggi, di peregrinaz­ioni attraverso il mondo e soprattutt­o di passeggiat­e che sono una fonte importante dell’attività di scrittura di Handke. Dopo aver esposto per la prima volta nel 2017 il suo taccuino alla Galerie Klaus Gerrit Friese di Berlino, Handke lo ha reso disponibil­e a tutti i lettori come libro pubblicato da Schirmer/Mosel nel 2019 e ora arriva in edizione italiana per Jaca Book. I fogli, quasi come in un facsimile, sono riprodotti interi, con immagine e scrittura e hanno una immensa poesia rivelatric­e. Anche se il Premio Nobel insiste che la parola “Zeichnung” (disegno) sia da intendersi tra virgolette, dato che non è un disegnator­e di formazione.

 ?? JACA BOOK ?? Uno dei disegni di Handke
JACA BOOK Uno dei disegni di Handke

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