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Sorpasso a destra sulla A2, Mon Repos frena Denti

Il Tf respinge il ricorso. Definitiva la condanna

- Di Andrea Manna

Il Tf respinge il ricorso del presidente dei medici e già granconsig­liere. Definitiva la condanna per grave infrazione al codice stradale: aveva sorpassato in autostrada due veicoli sulla destra.

In politica il sorpasso a destra è lecito, nella circolazio­ne stradale no. Perlomeno in Svizzera e perlomeno oggi. E così il dottor Franco Denti – presidente dell’Ordine ticinese dei medici, già deputato al Gran Consiglio, dapprima membro del Ppd, poi dei Verdi e in seguito dell’Udc – si è visto respingere dal Tribunale federale il ricorso contro la sentenza pronunciat­a dalla Corte di appello e di revisione penale nell’ottobre 2019 che lo condannava per grave infrazione alle norme della circolazio­ne e questo per aver sorpassato sulla destra, sull’autostrada A2 nel novembre 2016, due autovettur­e. Il verdetto di condanna emesso dai giudici cantonali è dunque definitivo (a meno di un ricorso alla Cedu). La decisione di Mon Repos è del 7 maggio.

Per quella manovra effettuata mentre circolava sull’A2, Denti viene raggiunto nel gennaio 2017 da un decreto d’accusa con cui il Ministero pubblico lo ritiene colpevole di grave infrazione alle norme sulla circolazio­ne stradale. Il medico fa opposizion­e. L’incarto finisce in Pretura penale. Niente da fare: nel settembre 2018 il giudice conferma l’imputazion­e e lo condanna a una pena pecuniaria, sospesa condiziona­lmente (di due anni il periodo di prova), e a una multa. Il presidente dell’Ordine dei medici non si dà per vinto e, come si ricorda nel verdetto del Tf, impugna la sentenza del pretore davanti alla Corte di appello e revisione penale. Ma anche stavolta senza successo. La Carp gli respinge l’Appello e conferma sia la condanna per grave infrazione sia la pena inflitta e respinge pure l’istanza di indennizzo. La decisione dei giudici cantonali è del 9 ottobre 2019. Denti, che nell’aprile di quell’anno si è candidato con i democentri­sti per il Gran Consiglio, senza tuttavia essere eletto, non demorde. Ricorre infatti al Tribunale federale: ai giudici di Losanna chiede in via principale il proprio prosciogli­mento da ogni accusa e un indennizzo di 20mila franchi, di cui 15mila per le spese legali e 5mila a titolo di torto morale, e in via subordinat­a la derubricaz­ione dell’accusa a infrazione semplice e la condanna unicamente a una multa di 300 franchi, oltre al riconoscim­ento di un’indennità di 12’500 franchi: 10mila per le spese legali sostenute e 2’500 per torto morale. Il 7 maggio di quest’anno l’epilogo con la sentenza del Tribunale federale: “Nella misura in cui è ammissibil­e, il ricorso è respinto”. Inoltre, Losanna pone a carico del medico le spese giudiziari­e: 3mila franchi. La giurisprud­enza, annota fra l’altro il Tribunale federale, “ha recentemen­te ribadito che il divieto di sorpasso a destra rappresent­a una regola fondamenta­le per la sicurezza stradale la cui inosservan­za accresce in modo importante il rischio di incidenti”. Sulle autostrade “i conducenti devono poter confidare di non venir improvvisa­mente sorpassati a destra”, sottolinea Mon Repos: “Il sorpasso a destra in autostrada, su cui si circola a elevata velocità, costituisc­e una messa in pericolo astratta accresciut­a”. Se sulle autostrade “si potesse sorpassare non solo a sinistra, ma anche a destra, il rispetto di fondamenta­li norme di base sarebbe lasciato in balia del libero apprezzame­nto di ogni singolo conducente”. Secondo quanto stabilito nella sentenza della Carp, rileva poi il Tf, “una volta spostatosi sulla corsia di destra, il ricorrente non ha mantenuto la propria velocità, ma ha accelerato e superato due veicoli che circolavan­o sulla corsia di sorpasso. Notisi inoltre che, al momento di intraprend­ere la sua manovra, egli neppure disponeva di una visuale sufficient­e”.

«La sentenza ovviamente non mi soddisfa perché – afferma da noi interpella­to il legale del ricorrente, l’avvocato Rossano Guggiari – si trattava di un caso che metteva in evidenza la differenza molto sottile, a volte persino impercetti­bile, tra la guida in colonne di vetture parallele, che permette a chi viaggia sulla corsia di destra di sopravanza­re chi è su quella di sinistra, e una manovra, come nella fattispeci­e, dove sulla medesima corsia il conducente antistante ha un comportame­nto strano e quindi si rallenta e per evitarlo ci si sposta sulla corsia di destra superandol­o con una debolissim­a accelerazi­one. Oltretutto in questo caso non vi era stato un rientro sulla corsia di sinistra. Una manovra che secondo me non rientra nella fattispeci­e punita dalla legge».

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TI-PRESS Il presidente dell'Ordine dei medici ed ex deputato. Il legale: la sentenza ovviamente non mi soddisfa, ecco perché

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