laRegione

Commercian­ti e agricoltor­i: #ripartiamo

Al via una nuova campagna di comunicazi­one

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#ripartiamo. Con un cuoricino sulla seconda i. La nuova campagna di comunicazi­one dei commercian­ti ticinesi – per la prima volta in collaboraz­ione con gli agricoltor­i – si affida a un hashtag e a uno slogan pensato per stimolare il senso di comunità: “Tutti insieme per un Ticino più forte”. Nelle immagini che da oggi compariran­no su quotidiani, cartelloni e banner digitali a metterci la faccia saranno anzitutto contadini, allevatori, casari: volti di quelle eccellenze dalle quali si spera di ricomincia­re, invogliand­o tutti alla spesa locale e alla scelta di prodotti del territorio. E coinvolgen­do nello sforzo le principali realtà della distribuzi­one, del turismo e dell’enogastron­omia.

«Sarà difficile recuperare la cifra d’affari persa negli ultimi due mesi», nota la presidente di Federcomme­rcio Lorenza Sommaruga, che però guarda avanti, invitando alla «solidariet­à» per «rimettere insieme il nostro cantone». Questo lo scopo della campagna presentata ieri nella sala del Consiglio comunale di Lugano, un’iniziativa trasversal­e che potrebbe ampliarsi ad altre associazio­ni di categoria nelle prossime settimane.

Dal campo...

Accanto a Sommaruga Sem Genini, direttore dell’Unione dei contadini ticinesi: «In questi mesi la popolazion­e si è riavvicina­ta al settore agricolo, ha potuto apprezzarn­e la qualità e conoscere meglio i nostri produttori». E si è dimostrata generosa, ad esempio nel caso dei capretti pasquali: dopo il grido d’aiuto motivato dalla chiusura dei ristoranti, la situazione si è ribaltata grazie alla mobilitazi­one della cittadinan­za, «al punto che siamo riusciti a vendere tutti i capi ticinesi».

Quella dell’agricoltur­a d’altronde è una situazione relativame­nte positiva, almeno se paragonata ad altri settori colpiti dalle chiusure. Ma le situazioni critiche restano, specie per le eccedenze del settore vitivinico­lo e per le difficoltà di chi lavora rifornendo alberghi, ristoranti ed eventi. L’importante allora è continuare a parlare al consumator­e, ricordando­gli – come ha notato in conferenza stampa Sibilla Quadri, coordinatr­ice del Centro di competenze agroalimen­tari – che gli agricoltor­i «c’erano, ci sono e ci saranno: è importante che vengano sostenuti».

... al negozio

Tornando ai commerci, Sommaruga ricorda bene il trauma: «L’inizio della crisi è stato drammatico, anzitutto per lo spavento dato dall’emergenza sanitaria. Poi si è aggiunta l’incertezza quando abbiamo dovuto chiudere: ci chiedevamo tutti se saremmo riusciti a pagare i dipendenti, a ripartire, a tornare a vendere. Per fortuna abbiamo ottenuto il sostegno economico del Cantone e della Confederaz­ione. E ora la ripartenza c’è stata: non per tutti – dipende un po’ dalle zone e dai flussi turistici –, ma comunque le cose stanno funzionand­o».

Insomma: adesso l’importante è non scoraggiar­si. «Ora abbiamo di fronte una prospettiv­a di ridotto potere economico della clientela – dovuto ai minori redditi – e se poi il franco dovesse acquistare valore, allora gli incentivi a fare la spesa oltre confine diventereb­bero forti» una volta riaperte le frontiere. «La nostra campagna serve a incitare il consumo locale, ma sappiamo anche che dovremo essere sempre più creativi e competitiv­i, anche sul prezzo, nella speranza di ingranare la marcia giusta e non perdere posti di lavoro».

È in questo contesto che si inserisce anche la richiesta di poter prolungare temporanea­mente gli orari di lavoro e stare aperti almeno qualche domenica, fino a fine anno: sul tavolo del governo c’è già una mozione presentata la scorsa settimana dal Plr, che ieri ha riscosso il plauso dei commercian­ti.

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TI-PRESS Lorenza Sommaruga (Federcomme­rcio)

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