Maxi opposizione contro l’antenna da 30 metri
Raccolte 456 firme contrarie al progetto Swisscom
Torna a scaldare gli animi l’aggiornamento dell’antenna di telefonia mobile installata sulla centrale Swisscom in via Sciupina a Castione. L’ampliamento di 30 metri chiesto da Swisscom nell’ambito della trasformazione in antenna 5G ha suscitato malcontento, al punto che contro il rilascio della licenza edilizia sono state consegnate ieri 456 firme in cancelleria (prima firmataria Andrea Di Ninno). Il progetto di ampliamento dell’impianto non è nuovo al Municipio di Arbedo-Castione, che in occasione della prima pubblicazione a giugno 2017 aveva negato il permesso di costruire la nuova antenna al posto di quella esistente. La decisione era stata impugnata da Swisscom e in seguito annullata dal Servizio ricorsi del Consiglio di Stato, che chiedeva al Municipio di procedere con un nuovo iter edilizio. Il motivo? L’esecutivo si appellava alla Legge sullo sviluppo territoriale che non è applicabile ai Comuni. In occasione della nuova domanda a Swisscom sono stati chiesti dei complementi a prova dell’inserimento armonioso dell’antenna nel contesto in cui si trova. Quest’impianto di telefonia è situato in zona residenziale: il raggio d’azione previsto coprirebbe quasi tutto il paese di Castione e anche una parte di Arbedo. Nel frattempo il Comune si è dotato di una nuova regolamentazione in materia di antenne, ovvero la variante di Piano regolatore con sistema “a cascata” approvata dal Consiglio comunale all’unanimità e attualmente in pubblicazione. Da noi contattato, il sindaco Luigi Decarli ritiene che Arbedo-Castione abbia un numero sufficiente di antenne. “In particolare a Castione ne sono presenti parecchie. Sono d’accordo a potenziare l’impianto per migliorare la copertura, ma non a un ampliamento di tale portata”, dichiara Decarli.