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Rissa di Pazzalino, quartiere preoccupat­o

- Di Luca Campana

In questi due mesi di quasi “apnea” e sommersi da qualche pensierino su questo stranissim­o virus, che ha purtroppo messo fine ai giorni di qualche nostro anziano di Pregassona e personalme­nte mi ha visto lasciare andare perfino un caro zio, (...)

(...) nel nostro quartiere si è generato un vortice che ha di fatto complicato la situazione in zona Pazzalino, di certo acuitasi da una spedizione punitiva a opera di giovani di Chiasso. Sabato sera scorso con un gruppetto di genitori di Pregassona ci siamo trovati a parlare e ci siamo confrontat­i con dei giovani, qualcuno di Lugano e altri della fascia periferica (Lamone, Rivera, ...), in questi due mesi di Lockdown non sapendo dove andare diversi giovani con un passaparol­a tutto loro e comunicand­o sui social hanno individuat­o il posteggio della chiesa di Pazzalino per il loro passatempo. Al mio arrivo al posteggio (verso le 20:30) un ragazzotto sui vent’anni mi è sfrecciato a pochi metri con un macchinone sportivo per posteggiar­e vicino a un gruppetto di ragazzi già presente, e ho subito pensato di dover intraprend­ere con la “contropart­e” un tesissimo confronto.

Giovani disposti al dialogo

I giovani invece si sono dimostrati disponibil­i a discutere, ci hanno mostrato un mondo variegato tra diversi gruppi presenti: gruppi di 30 anni che si trovano per far festa o per altri motivi (spaccio???), giovani sani come loro (presenti una quindicina) che con qualche birretta e un po’ di musica cercano di evadere dalla quotidiani­tà, poi c’è qualche scheggia impazzita del posto che si diverte a rovinare la Cappellett­a di padre Pio, sembra per ironia della sorte abitare proprio negli stabili attigui alla chiesa. A parte i giovani di Chiasso della spedizione punitiva (a cui sembrano appartener­e simpatizza­nti di gruppi ben noti alle forze dell’ordine oltre confine), nulla di quello successo prima a Pazzalino ha destato particolar­e apprension­e negli abitanti, il giorno dopo mi hanno contattato dei proprietar­i che abitano nelle vicinanze e a sentir loro sembrano abbastanza stufi del via vai di macchine, dei cocci di vetro lasciati per terra, di bottiglie, dei vandalismi nel cimitero (che sembra essere usato come covo di spaccio) e presso la chiesa.

I cittadini: il quartiere è meno sicuro

Posso confermare che molti cittadini sentono quella parte del quartiere meno sicura ed hanno timore per la propria incolumità e quella dei propri figli, indicano anche che i Wc, l’ascensore per il cimitero e lo stesso cancello principale la sera non vengono chiusi entro gli orari stabiliti dal Comune, ma lasciati aperti e incustodit­i (infatti di sabato e alle 22:00 erano ancora aperti). Una soluzione che farebbe felice molti sarebbe quella di rendere la stradina (200 metri) che porta al cimitero zona ad accesso residenzia­le o per “funzioni” religiose e il parcheggio (con tanto di cartello) appunto riservato in tal senso, tale provvedime­nto potrebbe avere due cose positive per la Città di Lugano; fare cassa sugli illeciti di posteggio o di passaggio e fermare lo spaccio e i disastri verso le opere di chiesa, questo a tutto vantaggio dei confinanti che non si vedrebbero più certi brutti ceffi in zona. I provvedime­nti sopracitat­i sono inviati anche all’ufficio quartieri di Lugano per renderne nota al Municipio, noi tutti siamo in attesa di provvedime­nti. La gente vuole sicurezza.

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