laRegione

‘Tifosi benvenuti’, ma la vera partita si gioca domani

Lo sport riprende velocità, nel calcio palla alla Sfl

- Di Sascha Cellina

Dopo essere tornato a correre l’11 maggio in seguito a un primo allentamen­to delle restrizion­i, lo sport svizzero riprende infine velocità con l’ulteriore apertura del Consiglio federale, che a partire dal 6 giugno permetterà gli allenament­i senza limitazion­i per tutte le discipline (negli sport che prevedono un contatto fisico stretto come ad esempio il pugilato andranno svolti in gruppi stabili e tenendo un elenco delle presenze) e competizio­ni con fino a 300 persone (a eccezione appunto delle discipline che comportano un contatto fisico stretto e costante, per le quali si dovrà verosimilm­ente attendere sino al 6 luglio). Rimangono invece vietati fino al 30 agosto gli eventi con oltre 1’000 persone, mentre per quelli fino a 1’000 le autorità federali rivalutera­nno la situazione il 24 giugno. Un’apertura parziale salutata positivame­nte dal direttore generale dell’Fc Lugano Michele Campana, rappresent­ante di un mondo del calcio che è sicurament­e il più interessat­o alle nuove misure in quanto unico grande ambito dello sport elvetico ad avere ancora una stagione da concludere con una certa fretta (una decisione in tal senso verrà presa venerdì in un’assemblea generale straordina­ria della Swiss Football League che si annuncia infuocata).

«Premesso che innanzitut­to bisogna capire se le persone ammesse allo stadio comprendon­o pure giocatori e addetti ai lavori, che da soli superano già le 200 unità (più precisamen­te dovrebbero essere 300 i posti "riservati" a queste categorie, ndr), poter accogliere anche solo una parte dei nostri tifosi sarebbe positivo – ci spiega il dirigente bianconero, facendo anche notare che la Sfl ha girato la domanda all’Ufficio federale della sanità pubblica –. Se poi dovessimo arrivare a 1’000, potremmo accogliere a turni una buona parte dei nostri abbonati (circa 1’500 senza sponsor e settore giovanile), che meritano un trattament­o di rispetto. Se e come mettere tutto ciò in pratica, verrà probabilme­nte deciso dall’assemblea, ma consideran­do anche che solitament­e i costi della sicurezza sono soprattutt­o legati ai tifosi ospiti, non vedo particolar­i problemi».

Divisioni interne e mosse strategich­e

Le decisioni del Consiglio federale non hanno cambiato l’opinione dei bianconeri, che per una serie di ragioni (sanitarie, calendario fitto e rischio infortuni, contratti in scadenza a fine giugno) preferireb­bero chiudere qui la stagione interrotta e pensare alle prossima. Un’eventualit­à però sempre più remota, e così domani a Berna l’unica compagine ticinese della massima serie sosterrà la proposta del Losanna, ossia chiudere questo campionato senza retrocessi­oni e disputare il prossimo con dodici squadre invece che dieci, promuovend­o le due migliori di Challenge League (che passerebbe da 10 a 8)... «Esatto, questa soluzione sarebbe il giusto compromess­o e un atto di solidariet­à tra i club, anche se, a differenza dell’hockey, nel calcio svizzero non vedo questa voglia di venirsi incontro. Oltretutto, purtroppo il comitato della Sfl è formato da sette membri più il presidente e a parte Jean-François Collet (proprietar­io del Neuchâtel Xamax, ndr) gli altri sono per lo “statu quo”, per cui sono molto pessimista in vista di venerdì». Questo nonostante la maggioranz­a dei 20 club di Super e Challenge League sembrerebb­e favorevole ad applicare la formula proposta dal Losanna... «Gli statuti prevedono la maggioranz­a semplice per una votazione del genere, ma la lega ha furbescame­nte giocato d’anticipo interpella­ndo un giurista che affermereb­be che ci vogliono i due terzi per approvare la riforma. E, visto che i sette club rappresent­ati in comitato – guarda caso quelli che stanno davanti in classifica e quasi tutti svizzerote­deschi, che hanno saputo muoversi meglio di noi ticinesi e dei romandi – sono come detto contrari, se così fosse sarebbero già certi di vincere. E noi dovremmo come sempre adeguarci».

Altro aspetto strategica­mente molto importante, l’ordine del giorno dell’assemblea, ricevuto ieri dai club e che prevede «di votare prima sulla ripresa e in seguito sull’eventuale passaggio a 12 squadre. Ovviamente…».

 ?? TI-PRESS/GOLAY ?? Il 'dg' del Lugano Michele Campana spera che se ripartenza deve essere, sia con riforma
TI-PRESS/GOLAY Il 'dg' del Lugano Michele Campana spera che se ripartenza deve essere, sia con riforma

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland