Crediti Covid-19, in Ticino oltre 1,2 miliardi di franchi
Erogati però solo 15 dei 40 miliardi stanziati
I crediti Covid-19 finora concessi dalle banche in Ticino sono 9’774 per un totale di 1’203,8 milioni di franchi. Dopo la forte crescita registrata nelle prime settimane di lockdown, la richiesta di finanziamenti da parte delle piccole e medie imprese si è stabilizzata. Lo rende noto l’Associazione bancaria ticinese (Abt). Nel dettaglio – si spiega in una nota – i crediti fino a 500mila franchi, garantiti al 100% dalla Confederazione, sono 9’701 per un totale di 1’034,3 milioni, con un limite medio di 106mila franchi per impresa. Quelli superiori a 500mila franchi sono 73 per un totale di 169,5 milioni, con un limite medio di 2,3 milioni di franchi.
I dati a livello svizzero, appena pubblicati dalla Seco, sono pari a circa 125mila crediti per un totale di quasi 15 miliardi di franchi. Tenuto conto della quota sul Pil nazionale, il Ticino è il cantone con la più alta percentuale di crediti concessi (7,9%).
I settori che hanno ricorso maggiormente ai crediti Covid-19 sono il commercio (22%), l’edilizia (17%), l’artigianato (13%), il turismo (11%) e le attività amministrative (11%). La stragrande maggioranza delle richieste di credito proviene da imprese con meno di 10 dipendenti e i limiti concessi sono solo parzialmente utilizzati, segno che molti operatori hanno chiesto liquidità per costituire una riserva da utilizzare in caso di persistenza della crisi economica.
Secondo la Seco le maggiori fornitrici in volume di crediti (39%) sono state le due grandi banche Ubs e Credit Suisse con gli istituti cantonali (31,5%). Sempre a livello svizzero, circa un quarto del volume totale dei crediti (24,6%) è stato richiesto da commercio e riparazioni auto e motocicli, seguiti dalle attività manifatturiere (14,8%), costruzioni (13,3%) e servizio di alloggio e di ristorazione (9,6%).