laRegione

‘Centro chiuso necessario’

La magistratu­ra ‘rinnova’ la richiesta. La commission­e parlamenta­re: audizioni a breve.

- Di Andrea Manna e Jacopo Scarinci

La Magistratu­ra dei minorenni ‘rinnova’ la richiesta della realizzazi­one di un istituto educativo chiuso. Nel 2019 aperti 1’101 procedimen­ti.

“La dotazione nel cantone di servizi e istituti per la protezione dei minori è buona”. Tuttavia “rinnoviamo la richiesta di creazione di un istituto educativo chiuso per minorenni per l’osservazio­ne dei minori non collaboran­ti, la gestione delle situazioni di crisi importanti, le misure disciplina­ri per minori collocati e l’esecuzione di pochi casi di pene di privazione della libertà, in regime di semiprigio­nia o a giornate separate, per le quali non si può far capo alla struttura carceraria concordata­ria. Queste situazioni sono in aumento da diversi anni”. La Magistratu­ra dei minorenni torna alla carica su un dossier che da tempo, troppo tempo è sui tavoli o nei cassetti della politica ticinese. Lo fa nella relazione sull’attività svolta lo scorso anno contenuta nel Rapporto 2019 del Consiglio della magistratu­ra e delle autorità giudiziari­e. Sono passati oltre dieci anni dalla pubblicazi­one dei documenti del gruppo di lavoro ‘Giovani, violenza ed educazione’ designato dal Consiglio di Stato e coordinato dall’allora procurator­e pubblico Antonio Perugini, del 2010 è l’iniziativa popolare dei Giovani liberali radicali (più di dodicimila firme), ma il Centro educativo chiuso per minorenni problemati­ci non ha ancora visto la luce in Ticino.

Fra gli iniziativi­sti c’era anche Nicola Pini, oggi deputato Plr, che ha seguito il fascicolo in tutto il suo periplo ancora senza approdo. E che, interpella­to dalla ‘Regione’, rileva come «la necessità di questo ulteriore tassello è ribadita non solo in maniera costante dal magistrato dei minorenni, ma anche da un recente studio della Supsi eseguito dopo che il parlamento ha richiesto un aggiorname­nto del fabbisogno. E questa necessità è stata ribadita». Di più, «c’è stata anche un’apertura dell’Ufficio federale della giustizia ad andare in questa direzione». Alla luce di tutto ciò, per Pini «è veramente venuto il momento di elaborare un concetto pedagogico per questa struttura che, ricordiamo, non è e non vuole assolutame­nte essere una prigione. E sulla base di questo concetto si potrà andare, spero, a decidere definitiva­mente di crearla». Ricordando come, già dal 2010, gli obiettivi siano due: «Colmare una lacuna oggi presente nel panorama socioeduca­tivo nel Canton Ticino e, soprattutt­o, non abbandonar­e a loro stessi dei giovani che si trovano in difficoltà. Sono da 50 a 70 casi all’anno, e sono tanti». Conclude Pini: «È compito dello stato non abbandonar­li, non possiamo precludere loro un futuro». Il dossier è nella commission­e parlamenta­re ‘Giustizia e diritti’. «A causa dell’epidemia i tempi si sono ulteriorme­nte allungati, tuttavia abbiamo programmat­o delle audizioni a breve», afferma il presidente della ‘Giustizia’ Carlo Lepori (Ps). «Prima della pausa estiva prevediamo di sentire il magistrato dei minorenni (si parla del 15 giugno, ndr) e un rappresent­ante del Dipartimen­to sanità e socialità», aggiunge la coordinatr­ice della sottocommi­ssione sul tema Cristina Maderni (Plr).

L’anno scorso aperti 1’101 procedimen­ti Nel 2019 intanto l’autorità giudiziari­a (Reto Medici magistrato dei minorenni, Fabiola Gnesa sostituto) ha pronunciat­o “637 condanne a cui vanno aggiunti 122 abbandoni, 29 procedure trasmesse ad altre autorità fuori cantone e 210 incarti congiunti, per un totale di 998 incarti chiusi”. Inoltre “abbiamo proposto alcuni tentativi di mediazione penale”. Gli incarti aperti durante lo scorso anno sono stati invece 1’101. “La situazione degli arretrati – segnala la Magistratu­ra dei minorenni – è peggiorata rispetto all’anno precedente, registrand­o, a fine 2019, 449 incarti pendenti (la media per il periodo 2010-2019 è di 273)”. Tornando ai 1’101 procedimen­ti avviati nei confronti di minorenni, il numero “si discosta in maniera rilevante dalla media annuale per il periodo 2010-2019, che è di 978”. La criminalit­à minorile, scrive la Magistratu­ra dei minorenni, “continua a essere caratteriz­zata principalm­ente dai reati puniti dal Codice penale (33%), dalla Legge sulla circolazio­ne stradale (14%) e dalla Legge federale sugli stupefacen­ti (36%)”. Riguardo ai reati contro l’integrità personale, “constatiam­o una situazione in aumento rispetto all’anno precedente”: 124 decisioni nel 2019 rispetto alla media 2010-2019 di 46. Quanto ai reati contro il patrimonio “osserviamo una situazione stabile, in particolar­e per furto e danneggiam­ento (160 decisioni nel 2019 rispetto alla media 2010-2019 di 171)”. Diminuiti gli illeciti contro il patrimonio “commessi da persone straniere residenti all’estero” e pure “certe tipologie di vandalismo”. In aumento per rapporto al 2018 le condanne per delitti contro l’onore e la libertà personale: 47 decisioni lo scorso anno, “rispetto alla media 2011-2019 di 32”. Le infrazioni alla Legge sulla circolazio­ne stradale “sono nella media”. Rispetto al 2018, sono aumentati l’anno scorso i procedimen­ti concernent­i infrazioni e contravven­zioni in materia di stupefacen­ti: 459 decisioni (media 2010-2019: 288).

Trentuno detenzioni preventive Trentuno, prosegue la relazione, le carcerazio­ni preventive ordinate. “La detenzione preventiva avviene al carcere giudiziari­o ‘La Farera’ a Cadro – ricorda l’autorità giudiziari­a –. Nel 2019 abbiamo fatto eseguire sei condanne di pene di privazione della libertà”. I minorenni detenuti “sono seguiti durante questa delicata fase dagli agenti di custodia nonché dal personale del Servizio educativo minorile e da quello sanitario: sono inoltre obbligati a frequentar­e la scuola interna In-Oltre organizzat­a in collaboraz­ione con la Divisione della formazione profession­ale” del Dipartimen­to educazione cultura e sport. Per l’esecuzione delle pene privative della libertà “abbiamo fatto capo alla struttura carceraria concordata­ria per minorenni che si trova nel Canton Vaud”.

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TI-PRESS Dossier da anni sui tavoli della politica

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