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Un restauro in ricordo di Vincenzo Vela

- Di Marco Pina, già sindaco di Ligornetto

“La patina nerastra d’impasto, prodotta dal marmo di Carrara in contatto con la pioggia, il freddo e le altre calamità insite nella struttura stessa della pietra, che avviluppa nel letto di morte il grande artista Vincenzo, distolgono spesso, (...)

(...) in senso molto negativo, lo sguardo concentrat­o sul viso dell’artista e anche sulle coperte del letto che sembrano marosi di mare agitato che schiaffegg­iano la riva e quindi l’ultima dimora”.

Con queste parole il compianto Professor Piffaretti Giovanni esprimeva il suo rammarico per la condizione nella quale veniva a trovarsi la tomba del grande artista. Per questo motivo quando, nel 2013, l’ex Comune di Ligornetto aderì all’aggregazio­ne con l’attuale Comune di Mendrisio, le autorità di allora elaboraron­o degli accordi nei quali figurava tra le varie opere che sarebbero state portate avanti nell’attuale quartiere di Ligornetto, la sistemazio­ne della tomba della famiglia Vela. Infatti, oltre al fatto che risultasse inglorioso per l’artista che l’opera si presentass­e in modo inadeguato, si avvicinava a grandi passi il bicentenar­io della nascita del noto scultore. Per poter intervenir­e, occorreva che questo monumento, assieme ad altre opere, fosse inserito nelle Napr (Norme di Attuazione del Piano Regolatore), quale bene culturale di interesse locale dell’ex comune. Approfitta­ndo della revisione del nostro Pr (Piano Regolatore), il Municipio e il Consiglio comunale di Ligornetto inserivano queste normative nella documentaz­ione inviata al Consiglio di Stato per l’accettazio­ne che ritornò approvata nel giugno del 2014.

L’attuale Sindaco di Mendrisio – Samuele Cavadini – ha subito preso a cuore, quale capo dicastero, la possibilit­à di una sistemazio­ne della tomba in oggetto al fine di ristabilir­e quell’aspetto dignitoso, di amorevole cura e di doverosa conservazi­one alle spoglie mortali di questo nostro Grande antenato, riproponen­do il suo ricordo e la sua arte anche alle generazion­i future. In questi loculi della tomba sono stati sepolti Vincenzo Vela, sua moglie Sabina, suo fratello Lorenzo, il suo unico figlio Spartaco, e i resti del padre e della madre morti prima dell’erezione della tomba marmorea. Sopra il letto, raffiguran­te il Vela morente (progettato dall’architetto

Augusto Guidini) in una cappellina aerea, domina la statua marmorea di Vincenzo: l’Ecce Homo. Al di là di una simpatia per il laicismo ad ogni costo, emerge l’impeto umano di Vincenzo Vela che sognava la libertà degli oppressi.

I restauri diretti da Walter Frutiger, coadiuvato da Pierre Jaccard, sono iniziati il 13.5.2019 e terminati entro tempo ma, a causa della pandemia dovuta al Covid-19, non si è potuto celebrare degnamente il nostro Grande concittadi­no, in collaboraz­ione con l’Ufficio federale della Cultura, con i festeggiam­enti previsti in data del 3 maggio 2020. Se le indicazion­i del Consiglio federale lo permettera­nno, lo scultore verrà meritatame­nte festeggiat­o nell’autunno di questo anno. Approfitto dell’occasione per ringraziar­e di cuore ancora una volta l’esecutivo, capitanato da Samuele Cavadini ed il Consiglio comunale del magnifico borgo, per aver proposto e avallato un credito di 265’500 franchi a favore del restauro della nostra chiesa parrocchia­le San Lorenzo martire. Ovviamente, estendo pure la mia gratitudin­e a tutti gli enti, fondazioni e cittadini che, in modo attivo e tangibile, hanno contribuit­o a creare quel fondo sufficient­e affinché i lavori potessero essere avviati.

Da ultimo, esprimo come desiderio che il grande impegno profuso dalle autorità comunali per la realizzazi­one delle opere sopra descritte continui in futuro, permettend­o così al quartiere di Ligornetto, attraverso l’esecuzione di tutti gli accordi presi 8 anni fa, di potersi mostrare fiero come i Maestri che lo hanno abitato.

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