Più svizzeri, meno ticinesi
Berna – Nel 2050 la popolazione svizzera passerà dagli attuali 8,6 milioni di residenti a 10,4 milioni. Lo prevede l’Ufficio federale di statistica (Ust). Ticino e Grigioni saranno gli unici cantoni in calo demografico, mentre la crescita più marcata sarà a Zurigo e Ginevra. L’aumento sarà in gran parte dovuto alle migrazioni e la portata dipenderà dall’andamento del contesto socioeconomico e politico della Svizzera. Tra il 2020 e il 2030 l’invecchiamento della popolazione sarà rapido, per poi rallentare un po’, pur senza fermarsi, riassume l’Ust in una nota.
Se lo scenario di riferimento elaborato dall’Ufficio federale di statistica si verificasse, il numero di residenti permanenti in Svizzera passerebbe da 8,5 milioni di persone nel 2018 a 9,4 milioni nel 2030 e a 10,4 milioni nel 2050, con una crescita annua media dello 0,6%. Il 75% di essa sarebbe dovuta alle migrazioni.
Nel periodo in rassegna la popolazione potrebbe anche raggiungere gli 11,4 milioni secondo uno scenario definito “alto”, che presuppone un saldo migratorio più elevato, un aumento della fecondità più forte e una progressione della speranza di vita un po’ più rapida. Lo scenario più “basso” (meno migrazione, fecondità in lieve calo e speranza di vita in aumento più lento) prevede che i residenti siano 9,5 milioni nel 2050.
Tra il 2020 e il 2030, le generazioni più numerose del baby-boom raggiungeranno progressivamente la cosiddetta terza età, e l’aumento del numero degli ultra-sessantacinquenni sarà molto forte: di quasi il 30%. Tra il 2018 e il 2050 la crescita dei pensionati ammonterà a circa il 70%; non solo per un numero sempre più elevato di residenti che superano i 65 anni, ma anche all’aumento della speranza di vita. Secondo lo scenario di riferimento, nel 2050 in Svizzera ci saranno 2,7 milioni di persone di 65 anni o più, contro 1,6 milioni alla fine del 2019. La quota di pensionati passerà quindi dal 18,6% al 26 per cento.