Senti che roba
Una piuma che solletica un microfono, un sussurro, unghie che accarezzano la videocamera, un ticchettio metallico, mani che sfiorano lenzuola o rumori di mascelle come se qualcuno stesse masticando, ma molto delicatamente, direttamente nel tuo timpano. Per alcuni può sembrare una tortura, invece è molta la gente che confrontata con questi stimoli uditivi prova una sensazione di rilassamento e piacere. Come un formicolio alla testa…
I video ASMR nel web stanno riscuotendo un successo e una curiosità tali da essere quelli più cliccati su YouTube, ma anche il termine più ricercato su Google tra il 2018 e il 2019. ASMR è l’acronimo di Autonomus Sensory Meridian Response (risposta autonoma del meridiano sensoriale), e starebbe a indicare la piacevole sensazione prodotta automaticamente dal cervello di alcuni di fronte a determinati stimoli (in gergo chiamati trigger,
“grilletti”) e in grado di far provare loro ciò che poi è stato ridefinito “orgasmo cerebrale” o “orgasmo sensoriale”.
Alla ricerca dell’intimità sensoriale
Gli stimoli possono essere di qualsiasi tipo: anche tattili, ne è un esempio lo slime (la sostanza gelatinosa e colorata usata sia come gioco per bambini che come antistress dagli adulti). Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, il canale uditivo non è più rilevante di quello visivo, tutti gli stimoli sensoriali hanno la medesima importanza. Il procedimento cerebrale è simile a quello per cui, posti di fronte ad un piatto succulento, si inizia già a sentirne il sapore in bocca: i sensi sono autonomi, ma non completamente staccati uno dall’altro.
I microfoni professionali usati dalle star dell’ASMR riescono a isolare i suoni quasi perfettamente. Il performer, mentre picchietta con le unghie sopra una scatola metallica vicinissima al microfono, pone allo spettatore domande personali, spesso ripetendole più e più volte. L’intento è quello di far provare una sensazione di forte intimità allo spettatore (dovuta sia alle domande che all’isolamento dei suoni).
Benefici mentali?
Anche i gesti contano: i movimenti sono lenti, ripetuti, quasi ipnotici. Alcuni filmano solo le mani, altri preferiscono dare maggior importanza alla bocca e alle labbra, oppure usare indistintamente tutto il corpo. Secondo le ricerche di Giulia Lara Poerio, laureata in psicologia all’Università di Sheffield, è quasi certo esistano persone predisposte a rispondere a questi stimoli e altre no. Ai primi guardare video ASMR, oltre a provocare una diminuzione del battito cardiaco (indice di rilassamento), renderebbe la pelle particolarmente ricettiva (come quando, appunto, si ha la pelle d’oca). Nel primo studio sulla risposta autonoma del meridiano sensoriale, condotto da Emma L. Barratt e Nick J. Davis era stato riscontrato pure un effetto positivo sull’umore prodotto dal video, capace di perdurare anche per qualche ora in seguito alla visualizzazione. Dato confermato pure dagli studi seguenti, sebbene tutto ciò rimanga difficilmente quantificabile scientificamente.