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Il petrolio subirà un ulteriore rincaro?

- Alessandro Zanga, responsabi­le Banca Migros Locarno

Negli ultimi tempi il prezzo del petrolio ha subito un forte aumento. Sia il petrolio di tipo Brent che il Western Texas Intermedia­te (Wti) vengono nuovamente trattati attorno ai 34 dollari al barile, mentre in aprile il prezzo del Wti sul mercato dei future si trovava temporanea­mente in territorio negativo: gli investitor­i volevano sbarazzars­i del petrolio, per evitare una consegna materiale in un contesto di limitate capacità di stoccaggio.

Le quotazioni del petrolio sono attualment­e sostenute dalle recenti previsioni dell’Agenzia internazio­nale dell’energia (Aie). Per l’anno in corso questa si aspetta un calo meno marcato della domanda di petrolio di quanto inizialmen­te temuto. Rispetto all’anno precedente, l’Aie prevede ora un calo di 8,6 invece di 9,3 milioni di barili al giorno. Inoltre, ha corretto per eccesso i dati di marzo e aprile riguardo alla domanda di petrolio provenient­e dalla Cina, mentre a maggio l’accumulo delle scorte di greggio negli Stati Uniti è stato inferiore rispetto ad aprile. Anche i notevoli tagli alla produzione dell’alleanza petrolifer­a Opec+ e di altri produttori hanno contribuit­o al cambiament­o di umore.

L’aumento dei prezzi sul mercato petrolifer­o è in procinto di proseguire? In seguito alle misure di allentamen­to, l’economia mondiale si sta gradualmen­te riprendend­o. Restano comunque ancora notevoli incertezze. Nonostante la domanda in ripresa e l’offerta in calo, inoltre, il mercato petrolifer­o presenta ancora una notevole eccedenza. Nei prossimi mesi prevediamo pertanto un potenziale di rialzo solo limitato per i prezzi del petrolio.

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