Dietro agli otto arresti le rivelazioni di Pulice
Ancora lui, Gennaro Pulice, il killer togato (bi-laureato) della ’ndrangheta, riciclatore in Ticino dei soldi sporchi (oltre 50 milioni di euro) delle cosche lametine, fra cui quella degli Anello di Filadelfia di cui si è parlato a lungo in queste settimane, dopo la raffica di arresti, uno dei quali in Svizzera, collaboratore di giustizia dalle cui confessioni sono stati disarticolati alcuni dei più potenti clan calabresi. Dagli atti del gip Alessandra Simion del Tribunale di Milano che nelle scorse settimane hanno portato all’arresto di otto persone vicine alla ’ndrangheta (una ’ndrina di Monza-Sesto San Giovanni) si viene a sapere che nell’inchiesta coordinata dal capo della Dda di Milano Alessandra Dolci e dalla pm Bruna Albertini un ruolo importante lo ha avuto la collaborazione di Gennaro Pulice. Nel corso dell’inchiesta gli investigatori hanno scoperto che due degli arrestati, Francesco Maida e l’imprenditore Luciano Maida, erano riusciti a ottenere fondi anti Covid per 45mila euro. Gli stessi personaggi che stando all’accusa avevano messo in piedi un’attività di commercializzazione dell’acciaio che in realtà nascondeva un sistema di compensazioni di credito e drenaggio di denaro dall’estero. “Una serie indeterminata di reati” per la gip Alessandra Simion, che oltre a firmare gli arresti aveva disposto anche il sequestro di beni per 7,5 milioni di euro. Pulice racconta come Maida e Mercuri si occupassero anche di altri affari.
In un verbale, il pentito parla dei rapporti con San You Zhang, un cinese residente a Prato, anche lui arrestato: “La ragione unica dei rapporti trattenuti da questo cinese con Maida e Mercuri è perché questi ultimi riciclano danaro nero che proviene dalla ‘Chinatown’ milanese consegnato da questo cinese a loro e che loro, grazie a queste transazioni con l’acciaio, fanno pervenire su conti cinesi in Cina. In questo giro utilizzano le società bulgare sui cui conti fanno transitare il denaro proveniente dalle transazioni di acciaio in Italia e da qui i soldi confluiscono in Cina”. Quali i vantaggi per Maida e Mercuri? Il quattro per cento del traffico di valuta, che seguiva la triangolazione Milano-Londra-Cina. Un business per alcuni milioni. Parola di Gennaro Pulice.