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Refezione scolastica ticinese: meno carne

- Di Jennifer Schwarz, coordinatr­ice Greenpeace Gruppo Regionale Ticino

Una recente mozione dei Verdi del Ticino chiede che nelle mense scolastich­e si diminuisca il consumo di carne e derivati animali. Un anno fa Greenpeace Ticino aveva trasmesso una proposta analoga all’Ufficio cantonale della refezione scolastica, che purtroppo ha declinato l’invito a incontrars­i per discutere passi concreti da adottare. Greenpeace Ticino confida ora nella via politica e resta a disposizio­ne per dare il proprio contributo al cambiament­o. Il settore dell’allevament­o industrial­e ha spinto in pochi decenni all’eccesso la produzione, creando un circolo vizioso di offerta e domanda che ha portato a consumi sproposita­ti. Questo con conseguenz­e nefaste per la natura: l’allevament­o intensivo causa deforestaz­ione, perdita di biodiversi­tà, spreco e inquinamen­to delle risorse idriche, inoltre a livello mondiale emette una quantità di gas serra pari a quella del settore dei trasporti. Le conseguenz­e si fanno sentire anche sulla salute (resistenza agli antibiotic­i, diffusione di nuovi patogeni, insorgenza di tumori, malattie cardiovasc­olari, sovrappeso e diabete). Greenpeace ha lanciato nel 2018 la campagna internazio­nale “Meno è meglio” in cui chiede una riduzione globale del 50% della produzione e del consumo di prodotti di origine animale entro il 2050. La scuola ha un ruolo fondamenta­le perché ha la possibilit­à di entrare in contatto con migliaia di giovani e con le loro famiglie. Si tratta quindi di un attore chiave per quanto riguarda le abitudini alimentari dei giovani, e dei cittadini in generale, e può giocare un ruolo importante nello sviluppo di uno stile di vita sano e sostenibil­e, rispettoso dell’ambiente e del clima. La situazione nelle mense scolastich­e ticinesi purtroppo non è ottimale: le Direttive cantonali prevedono “pasti sani, equilibrat­i e variati” per “promuovere la salute e il benessere” e la “sostenibil­ità ambientale”, tuttavia quotidiana­mente vengono presentati menu con una forte componente di proteine animali, mentre il menu vegetarian­o, dove disponibil­e, è offerto solo come alternativ­a, e quello completame­nte vegetale solo su richiesta. Gli esperti segnalano che la quantità consigliat­a di carne non dovrebbe superare i 300 g alla settimana per persona, tuttavia l’offerta quasi quotidiana proposta nelle mense oltrepassa ampiamente questo limite. Inoltre i piatti freddi e i panini nelle scuole superiori non prevedono una variante senza proteine animali (contengono sempre carne e affettati, uova, formaggio o tonno) e tutti i dessert contengono derivati animali. Greenpeace Ticino ha sottoposto all’Ufficio della refezione scolastica tre proposte:

1. Segnalare ai giovani e alle famiglie il rischio per la salute e le conseguenz­e per l’ambiente di un consumo eccessivo di proteine animali e incoraggia­re ad apprezzare alimenti di origine vegetale di buon valore proteico.

2. Introdurre un giorno alla settimana senza prodotti di origine animale in tutti i piatti proposti seguendo l’esempio di varie città svizzere ed europee che stanno già operando in questo senso.

3. Fra le proteine vegetali, introdurre una maggiore varietà di leguminose e non concentrar­si esclusivam­ente su derivati della soia, seitan e quorn.

È importante che il tema entri ora nell’agenda politica cantonale. Greenpeace Ticino, determinat­a a continuare nell’azione di sensibiliz­zazione resta a disposizio­ne per una collaboraz­ione con l’ufficio delle mense scolastich­e.

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