Refezione scolastica ticinese: meno carne
Una recente mozione dei Verdi del Ticino chiede che nelle mense scolastiche si diminuisca il consumo di carne e derivati animali. Un anno fa Greenpeace Ticino aveva trasmesso una proposta analoga all’Ufficio cantonale della refezione scolastica, che purtroppo ha declinato l’invito a incontrarsi per discutere passi concreti da adottare. Greenpeace Ticino confida ora nella via politica e resta a disposizione per dare il proprio contributo al cambiamento. Il settore dell’allevamento industriale ha spinto in pochi decenni all’eccesso la produzione, creando un circolo vizioso di offerta e domanda che ha portato a consumi spropositati. Questo con conseguenze nefaste per la natura: l’allevamento intensivo causa deforestazione, perdita di biodiversità, spreco e inquinamento delle risorse idriche, inoltre a livello mondiale emette una quantità di gas serra pari a quella del settore dei trasporti. Le conseguenze si fanno sentire anche sulla salute (resistenza agli antibiotici, diffusione di nuovi patogeni, insorgenza di tumori, malattie cardiovascolari, sovrappeso e diabete). Greenpeace ha lanciato nel 2018 la campagna internazionale “Meno è meglio” in cui chiede una riduzione globale del 50% della produzione e del consumo di prodotti di origine animale entro il 2050. La scuola ha un ruolo fondamentale perché ha la possibilità di entrare in contatto con migliaia di giovani e con le loro famiglie. Si tratta quindi di un attore chiave per quanto riguarda le abitudini alimentari dei giovani, e dei cittadini in generale, e può giocare un ruolo importante nello sviluppo di uno stile di vita sano e sostenibile, rispettoso dell’ambiente e del clima. La situazione nelle mense scolastiche ticinesi purtroppo non è ottimale: le Direttive cantonali prevedono “pasti sani, equilibrati e variati” per “promuovere la salute e il benessere” e la “sostenibilità ambientale”, tuttavia quotidianamente vengono presentati menu con una forte componente di proteine animali, mentre il menu vegetariano, dove disponibile, è offerto solo come alternativa, e quello completamente vegetale solo su richiesta. Gli esperti segnalano che la quantità consigliata di carne non dovrebbe superare i 300 g alla settimana per persona, tuttavia l’offerta quasi quotidiana proposta nelle mense oltrepassa ampiamente questo limite. Inoltre i piatti freddi e i panini nelle scuole superiori non prevedono una variante senza proteine animali (contengono sempre carne e affettati, uova, formaggio o tonno) e tutti i dessert contengono derivati animali. Greenpeace Ticino ha sottoposto all’Ufficio della refezione scolastica tre proposte:
1. Segnalare ai giovani e alle famiglie il rischio per la salute e le conseguenze per l’ambiente di un consumo eccessivo di proteine animali e incoraggiare ad apprezzare alimenti di origine vegetale di buon valore proteico.
2. Introdurre un giorno alla settimana senza prodotti di origine animale in tutti i piatti proposti seguendo l’esempio di varie città svizzere ed europee che stanno già operando in questo senso.
3. Fra le proteine vegetali, introdurre una maggiore varietà di leguminose e non concentrarsi esclusivamente su derivati della soia, seitan e quorn.
È importante che il tema entri ora nell’agenda politica cantonale. Greenpeace Ticino, determinata a continuare nell’azione di sensibilizzazione resta a disposizione per una collaborazione con l’ufficio delle mense scolastiche.