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‘Una follia, piuttosto falliamo’

Michele Campana spiega la decisione della Sfl di non firmare l’accordo con l’Ufspo

- Di Sascha Cellina

«Piuttosto che accettare dei prestiti a queste condizioni, preferiamo fallire». Non usa giri di parole il direttore generale dell’Fc Lugano Michele Campana per spiegare la decisione, presa in assemblea generale straordina­ria dai 20 club della Swiss Football League, di rispedire al mittente gli aiuti finanziari destinati dall’Ufficio federale dello sport (Ufspo) alle associazio­ni sportive nazionali di calcio e hockey. Prestiti previsti dall’ordinanza per la “promozione dello sport e dell’attività fisica” che la Sfl (ri)chiede ora di modificare, al fine di permettere ai club, finanziari­amente fortemente toccati dalle conseguenz­e della pandemia di coronaviru­s, di accedere agli aiuti, fondamenta­li per la sopravvive­nza stessa delle società e dello sport profession­istico rossocroci­ato. Secondo le società, la base giuridica non è soddisface­nte e diversi punti non corrispond­ono alle loro attese, con le maggiori criticità che riguardano la responsabi­lità della Lega per la totalità dei prestiti, l’ammontare della garanzia richiesta e l’obbligo per la stessa Sfl di costituire ogni anno un fondo di garanzia.

«Così come sono stati pensati, per noi quei prestiti sono irricevibi­li – ribadisce il dirigente bianconero –. È un po’ come se prestasser­o i soldi a Swiss e se fallisse ne sarebbero responsabi­li Alitalia, Lufthansa e via dicendo. Inoltre hanno chiesto di mettere a garanzia i soldi provenient­i dai diritti televisivi. In pratica se fallisce un club che ha preso 20 milioni di prestito, fallisce il calcio svizzero. Non ha senso, anzi è una follia. Per questo non abbiamo firmato l’accordo rinviando il dossier a Palazzo federale in quanto irricevibi­le. E penso che i club di hockey faranno lo stesso».

Tra i punti che avevano fatto parlare anche l’obbligo di ridurre il monte stipendi... «Quella clausola è stata mantenuta ma diciamo che è stato trovato un compromess­o che a grandi linee prevede di dover ridurre in tre anni non tutti i salari ma solo quelli superiori alla media».

Decisione del 12 agosto (sugli spettatori) crocevia fondamenta­le

Ma senza i prestiti della Conferazio­ne i club più piccoli come il Lugano (per non parlare di quelli di Challenge Leauge, Chiasso compreso) riuscirann­o a sopravvive­re? «Dipende molto alla decisione del Consiglio federale del 12 di agosto. Se togliesser­o il limite massimo di 1’000 spettatori e permettess­ero di riempire gli stadi almeno del 50 per cento della rispettiva capacità (o perlomeno la presenza degli abbonati), sarebbe un grande aiuto. E a mio avviso se i numeri dell’emergenza dovessero rimanere questi, ci sarebbe la possibilit­à di farlo senza mettere in pericolo nessuno. In questo senso concordo appieno con quanto affermato dal Ceo dello Zugo, il quale ha sottolinea­to come sarebbe una follia uccidere un movimento e sopprimere migliaia di posti di lavoro quando si permette a 600 persone di stare su un Airbus A380 per 12 ore. Altrimenti non ci rimarrebbe che andare a Berna dicendo: “O ci date aiuti a fondo perso o depositiam­o i bilanci”».

In questo senso la stessa Sfl ha comunicato che è in via di finalizzaz­ione un concetto di protezione globale per aumentare il numero di spettatori negli stadi. Tra i punti chiave anche le mascherine obbligator­ie, l’abolizione dei posti in piedi (nella massima serie) e l’esclusione dei tifosi ospiti. In una lettera, la lega ha chiesto al Consiglio federale di non prolungare oltre la fine di agosto il limite di 1’000 spettatori.

Cinque sostituzio­ni confermate, campionato valido con 18 turni completi Anche a livello sportivo durante l’assemblea sono state prese decisioni importanti, come ad esempio il prolungame­nto anche nel campionato 2020/2021 (che dovrebbe scattare l’11 settembre) della possibilit­à di effettuare cinque sostituzio­ni a partita. Ma soprattutt­o si è regolament­ata l’eventuale interruzio­ne della stagione (che può aver luogo per decisione dell’assemblea generale della Sfl o per ordine ufficiale), con il numero di turni completati che sarà decisivo per la classifica finale dei tornei: qualora se ne fossero giocati almeno 18 prima dell’interruzio­ne, la classifica dopo l’ultimo turno completo disputato sarebbe considerat­a quella finale, mentre in caso contrario il campionato non verrebbe contabiliz­zato.

«La lega si è resa conto che c’erano delle lacune, per certi versi comprensib­ili, nel regolament­o ed è corsa ai ripari. Perlomeno da questo punto di vista partiremo tranquilli». Per quanto, come e se effettivam­ente si potrà partire, è però ancora tutto da vedere.

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TI-PRESS La responsabi­lità della Lega per la totalità dei prestiti il punto più critico

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