laRegione

Decisiva tanto quanto Belinda

Susan Bandecchi ha apposto il proprio sigillo sul titolo interclub del Tc Chiasso

- Di Marzio Mellini

«Papà Bencic (Ivan, coach storico della sangallese, ndr) alla fine mi ha salutato dicendo ‘ci vediamo in giro per il Tour’. Parole che mi hanno fatto molto piacere. Anche a Belinda è piaciuto il mio modo di giocare. Mi ha detto ‘continua a lavorare, arriverai in alto’. Detto dalla numero otto al mondo, è tanta roba». Il giorno dopo il titolo interclub di Lega nazionale A conquistat­o dal Tc Chiasso al quale ha contribuit­o con un “en-plein” in semifinale e finale, Susan Bandecchi è stanca, acciaccata, ma soprattutt­o raggiante e orgogliosa. Dell’esperienza con la squadra di Pedro Tricerri, titolata per il secondo anno consecutiv­o, serberà un grande ricordo, per i punti conquistat­i – decisivi – e per aver giocato a fianco di Belinda Bencic, numero 8 al mondo, tennista dalla quale ha avuto modo di imparare cose che le torneranno molto utili nel prosieguo della sua carriera.

‘Umile, simpatica, disponibil­e’ «Avere Belinda a fianco – commenta la ticinese con ammirazion­e – è un valore aggiunto, ti infonde tranquilli­tà, sa darti i giusti consigli, è sempre stata molto positiva, anche nei momenti complicati delle partite. Ho imparato a conoscere meglio una persona squisita. Me la immaginavo così, ma non pensavo fino a questo punto: è umile disponibil­e, simpatica, gentile, fa gruppo. In semifinale mi sono accomodata un attimo in panchina durante il suo singolare. Nemmeno lei è immune alle difficoltà, le capita di avere bisogno di un po’ di sostegno. Stare a contatto con la numero 8 al mondo, vedere come ragiona, come si comporta, è stata una bellissima esperienza. Mi sono trovato molto bene, sia con lei sia con suo padre Ivan (il quale ha funto da coach della squadra, ndr)».

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