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Così l’incendiari­o è fuggito dall’Italia

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È un ragazzo disabile e invalido al cento per cento il 24enne calabrese che, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, dopo essersi allontanat­o da una struttura dell’Anffas, la “Casa della solidariet­à La Rosa Blu” di Grandola ed Uniti, a Gandria ha incendiato tre autovettur­e e una moto. Il ragazzo è in carcere a Lugano, in attesa che sia deciso il suo destino.

Venerdì, approfitta­ndo del cambio turno del personale è riuscito a scavalcare la recinzione della struttura che attualment­e ospita 60 disabili, per allontanar­si. Non è dato sapere con quale mezzo abbia raggiunto la dogana. Probabilme­nte a piedi. A Grandola ed Uniti, ha raccontato a La Provincia il direttore de “La Rosa Blu” dottor Massimo Bottazzi, il ragazzo è descritto come un giovane con delle passioni, gentile, educato, “ma con raptus improvvisi che lo portano a diventare pericoloso e a compiere ogni sorta di gesto”. Fino a febbraio il giovane, destinato a Grandola ed Uniti dalla Procura di Reggio Calabria, non aveva dato problemi. A febbraio, dopo il furto di un furgone, il 24enne, assieme a un minorenne, pure ospite della struttura di Grandola ed Uniti, aveva raggiunto Menaggio per incendiare tre autovettur­e. Il minorenne, allora, era stato trasferito. Cosa che non è stato possibile fare con il 24enne che a Grandola ed Uniti non vogliano più. “Qualunque decisione sarà presa nei suoi confronti, alla Rosa Blu non tornerà”, è quanto ha dichiarato il responsabi­le della struttura a ridosso del Ceresio.

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Una delle auto incendiate venerdì notte

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